“Replichiamo indignati a quanto è stato affermato nella trasmissione di Mediaset, ‘Fori dal Coro’ andata in onda il 17 marzo scorso, condotta da Mario Giordano. Per questo, oltre a chiedere la rettifica, verificheremo con l’ufficio legale se ricorre il reato di diffamazione a mezzo stampa”. Così la direzione aziendale della ASL Toscana nord ovest, interviene dopo le affermazioni del giornalista Tommaso Mattei di Mediaset.
“Il servizio – continua la nota della direzione – oltre ad essere stato infangante per la sanità Toscana, notoriamente ai primi posti sia per investimenti strutturali, sia per qualità delle cure, riporta notizie del tutto prive di fondamento. Inoltre, in un momento delicato come quello che tutti stiamo vivendo, tali affermazioni ingenerano nella popolazione un senso di sfiducia e panico, senza che ce ne siano i presupposti”.
“Nel merito. È importante sapere che poter continuare l’attività di ricovero e, quindi, occupare anche i piani alti, i due ospedali di Carrara e Massa non erano più accreditati, perché non più in regola con le recenti norme antisismiche. La costruzione del nuovo ospedale delle Apuane ha dotato il territorio di una struttura moderna, sicura, più modulabile e attrezzata, rispetto alle vecchie costruzioni. Ciò è verificato in questi giorni quando è sorta la necessità di convertire gli ospedali per far fronte al Covid-19. Inoltre, l’ospedale di Carrara, non solo non è stato abbandonato ma è stato riconvertito in un poliambulatorio, aperto 12 ore al giorno, che effettua 200 mila prestazioni l’anno, dove è presente la day surgery e il day hospital oncologico, l’anatomia patologica, il sevizio di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, la neuropsichiatria infantile, il servizio soccorso cave, parte della formazione aziendale, la cucina e la mensa dipendenti, la centrale di sterilizzazione, l’officina di manutenzione a supporto, solo per citarne alcuni. Si spiegano, quindi, i camici e le attrezzature che si vedono dalle riprese”.
Ancora. Negli ospedali di Massa e di Carrara i posti letto erano complessivamente 380, non si capiscono i 780 letti citati, mentre per quanto riguarda la terapia intensiva, i posti totali erano 10, mentre ora, nell’ospedale delle Apuane, sono 14.
“Inoltre, grazie alla creazione di un’area specifica abbiamo potuto riconvertire 16 letti di subintensiva in intensiva, raggiungendo il ragguardevole numero di 40 che ci stanno permettendo di affrontare con maggiore tranquillità l’emergenza Covid-19”.
“Per precisare ulteriormente, l’eventuale diminuzione dei posti letto si è verificata prevalentemente nell’area chirurgica, grazie al grande balzo in avanti delle tecniche operatorie, da quelle mininvasive alla robotica”.
“Mentre in relazione alle lungodegenze mediche, che in passato stazionavano negli ospedali, ora sono più appropriatamente collocate nei cd. ospedali di comunità o, purtroppo negli hospice, che in Toscana sono presenti in tutti i territori”.
“La struttura moderna dell’ospedale ci ha anche consentito di convertire, in poche ore, in reparto Covid-19 i 108 posti letto dell’intera area chirurgica, dedicandone 45 a pazienti in ventilazione non invasiva con l’attivazione immediata della pressione negativa”.
“Si ricorda anche che il tasso di posti letto ospedalieri per abitante, nella zona di Massa e Carrara è tra i più alti perché sullo stesso territorio sono anche la fondazione Monasterio e la Don Gnocchi”.
“Infine, la presenza delle bombole di ossigeno, citate nel servizio come “abbandonate”, è dedicata a supporto dell’attività chirurgica che regolarmente si svolge a Carrara”.
Questo è, in sintesi, la verità sul presunto abbandono delle strutture sanitarie che avviene in Toscana.