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Imminente la riunione Bce: estrema cautela sui mercati

Dopo la chiusura della scorsa settimana in attivo, che ha ribaltato la precedente situazione di difficoltà, la Borsa di Milano è ripartita, come gli altri listini europei, con una certa cautela. Unici acuti, il recupero delle banche e la buona performance di Saipem, che quest’anno è salita di più rispetto alla media del mercato (anche se la sua quotazione è ancora del 90% più bassa rispetto a cinque anni fa).

L’incertezza dipende dall’attesa delle riunioni di Bce (oggi) e Fed (20 e 21 settembre), che prenderanno decisioni molto importanti sulla politica monetaria nel mondo occidentale. In particolare per l’Eurotower, è difficile azzardare previsioni. Da un lato, infatti, c’è l’inflazione, ancora lontana dall’obiettivo del 2%. Dall’altro, l’economia in difficoltà e lo spettro della recessione. Il rialzo dei tassi scatenerebbe certamente una reazione negativa delle Borse, anche se i listini europei potrebbero rivelarsi in grado di limitare i danni. Ma soprattutto potrebbe acuire la recessione che sembra cominciare a manifestarsi in Germania, per la quale sono state riviste al ribasso le prospettive di crescita. L’inflazione europea ha ridotto il valore degli stipendi, provocando il calo dei consumi interni e la discesa della domanda a livello internazionale e un decremento significativo delle esportazioni, voce determinante per l’economia tedesca.

Preoccupa anche la diminuzione di manodopera, per i pensionamenti e il calo demografico. La crisi improvvisa dell’economia tedesca preoccupa, anche per l’effetto domino nel resto dell’Unione. Soprattutto in Italia perchè la nostra economia, nel bene e nel male, è intrecciata con quella di Berlino. E’ quindi lecito chiedersi se la posizione tedesca in ambito Bce cambierà o se la Germania proseguirà nella linea di austerity e stretta monetaria.

La reintroduzione del patto di stabilità dal prossimo 1 gennaio è una scelta che, considerata la situazione generale, si potrebbe rivelare molto pericolosa. La strada più logica sarebbe la riforma di questo strumento, se non il cambiamento radicale dei principi di governance europea, che però comporterebbero la ridefinizione dei trattati. In questo scenario, il dollaro ha recuperato sull’euro perché i mercati scommettono molto di più sul probabile stop della Fed al rialzo dei tassi. Eccessivo il clamore sul calo della sterlina che ha sofferto per un’inflazione maggiore che nel resto d’Europa, Ma, per ora, i grafici del pound sono fluttuanti e i valori attuali restano ampiamente inferiori alle valutazioni dei mesi pre-Covid. Poco credibile, se non fantascientifica, è invece una imminente situazione di parità sterlina-euro-dollaro. Nell’incertezza generale, c’è qualcosa di sicuro: il mese prossimo partirà la nuova emissione del Btp Valore, di durata quinquennale, con cedola trimestrale e premio finale di fedeltà. E’ positivo che il Ministero del Tesoro cerchi, per quanto possibile, di offrire sul mercato interno il proprio debito pubblico. 

Carlo Vedani
Carlo Vedanihttps://alicantocapital.com/
Collaboratore. Amministratore delegato di Alicanto Capital
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