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Ci sono molti modi

È noto a tutti quello che è accaduto sabato pomeriggio. Una giovane lunigianese, 19 anni, ha perso la vita mentre stava per iniziare la fase più bella e più importante della sua crescita culturale e professionale: l’università.
Non scriverò l’ennesimo articolo di cronaca, chi è della zona conosce già tutto, ha provato dolore, rabbia, commozione e il grandissimo senso di vuoto che come sempre si fa spazio quando una giovane vita si affievolisce sino a spegnersi.

La tristezza che si aggiunge al sentimento di perdita è di leggere i soliti commenti in rete. Sono riusciti ancora una volta a scavalcare il dolore per portare avanti la retorica malata e apocrifa dell’antivaccinismo. Anche durante il lutto per una ragazza di 19 anni. Danno la colpa alla famiglia, allo Stato, a misteriose lobby finanziarie. Danno la colpa a tutto ciò che non conoscono, che non capiscono e non riescono a comprendere nella complessità e nella ricerca.

Purtroppo i social non fanno nulla per rimuovere certi commenti. Non si tratta di libertà d’opinione, ma di libertà di offendere e uccidere doppiamente, in nome dell’ignoranza e della supponenza. Aveva ragione Carlo Maria Cipolla: la persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Ci dispiace, Greta, che nella tua giovane vita, abbia dovuto avere a che fare con esseri umani simili, avrai per sempre i 19 anni con cui ti apprestavi ad iniziare un percorso nuovo e di quello stesso sguardo, la famiglia, gli amici, tutti coloro che ti conoscevano, continueranno a conservare il tuo ricordo oltre ogni ipocrisia e bruttura del mondo nel 2023.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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