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Jacopo Ferri: "Sulla riapertura dei punti nascite Rossi e Saccardi si sveglino"

Jacopo Ferri commenta la riapertura dei punti nascite montani in Emilia, sollecitando che si faccia lo stesso in Lunigiana:

“E’ notizia di questi giorni che per il 23 gennaio a Roma al Ministero della Sanità è fissato l’incontro per la riapertura dei punti nascite montani emiliani di Borgo Val di Taro (PR), Castelnovo ne’ Monti (RE), Pavullo (MO), Porretta (BO). L’obiettivo dichiarato è quello di avviare immediatamente le procedure necessarie in applicazione delle disposizioni nazionali contenute nel Patto per la Salute sottoscritto tra Governo e Regioni.
Sarà forse merito del clima e della ‘fifa’ elettorale del centrosinistra, in grado di far ripensare le scellerate scelte PD di questi anni, ma è comunque un passo avanti importante per quelle terre che, come le nostre, hanno subito la mannaia di politiche stolte dettate dai numeri e dalle convenienze anziché dai Diritti, fino al punto da causare nel tempo spopolamento, depauperamento, ulteriori fragilità e gravi danni.

Nella vicina Emilia Romagna dunque qualcosa si muove concretamente, invece in Lunigiana, nonostante le sollecitazioni costanti anche dei mesi scorsi, non si registrano, purtroppo, passi in avanti in merito ad un possibile piano d’azione, strutturato per il rilancio ed il potenziamento della rete ospedaliera del territorio lunigianese, a partire dalla riapertura del punto nascite di Pontremoli.

Dobbiamo anche noi aspettare che si avvicinino le elezioni? Certamente i cittadini dovranno riflettere, tanto in Toscana quanto in Emilia, circa il fatto che su temi come questi (e su molti altri) c’è bisogno di una vera svolta che porti le regioni ad essere vicine veramente a tutti i propri territori soprattutto se montani e/o interni.
Rossi e Saccardi dunque si sveglino – in attesa che sia il centrodestra a governare la regione – e dimostrino almeno di saper ‘scopiazzare’ l’Emilia facendo convocare a loro volta un tavolo al Ministero della salute affinché al più presto si possa tornare a garantire il diritto di tanti toscani a far nascere i propri figli negli ospedali dei propri territori, anche se periferici e/o montani, attrezzandoli e rendendoli idonei in tutto per fornire egregiamente i necessari percorsi/servizi. Così come è stato per molto tempo, a prescindere dalle soglie, grazie alla professionalità e all’impegno di operatori che hanno sempre saputo mantenere parametri di rendimento che non hanno certamente sfigurato con strutture dimensionate maggiormente.
Adesso il PD ha finito anche le scuse!
Facciamoci restituire quello che ci è stato ingiustamente tolto!”

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