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Plurilinguismo e pluralità di linguaggi, grande partecipazione per il seminario dedicato alla “Giornata Internazionale della Lingua Madre”

In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, l’Organismo di Coordinamento Zonale Infanzia e Scolare Lunigiana, ha deciso di celebrare l’evento con il seminario “Lingua ed educazione da 0 a 18 anni” che si è tenuto, per tutti gli insegnanti interessati, sabato 19 febbraio in modalità online.

Davvero molte le presenze dedicate a questa giornata importantissima nata nel 1999 su iniziativa dell’UNESCO, e successivamente approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, da celebrare ogni anno il 21 febbraio.

L’Unione di Comuni, insieme a tutti gli enti e agli organismi coinvolti, crede fortemente che sia importante riconoscere la lingua dei bambini che frequentano le scuole del territorio e, con essa, le caratteristiche culturali che fanno parte della loro identità per garantire, così, inclusività.

Basti pensare che nelle scuole della Lunigiana sono presenti 620 ragazzi di origini straniere, suddivisi in 329 nella scuola primaria, 151 nella scuola di primo grado e 140 in quella di secondo grado, di cui 397 sono nati in Italia. Si tratta di un’incidenza che varia dal 13 al 19%. Questo significa che conoscere la lingua madre, cioè la lingua del cuore, degli affetti e delle emozioni, è importante per comprendere i giovani che abbiamo di fronte, senza tentare, invece, di cancellarla.

Durante la mattinata, ad aprire il seminario è stata Annalisa Folloni, assessore dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana con delega all’Istruzione e sindaco di Filattiera: “Le lingue parlate nel mondo sono circa 6mila – ha spiegato – e il 43% è in pericolo di estinzione a causa anche della digitalizzazione, che usa solo 100 lingue, andando così a sollecitarne una possibile sparizione che porterebbe con sé anche un bagaglio culturale importantissimo. La conoscenza della lingua serve a sviluppare davvero una consapevolezza di quelle che sono le tradizioni e le usanze culturali e, soprattutto, tramite la conoscenza, si può esercitare comprensione, tolleranza e avviare il dialogo per quanto riguarda la solidarietà. Dobbiamo far scoprire che esistono lingue differenti dalla propria, e valorizzare, dunque, la lingua madre. Ecco il perché di questo seminario dedicato ai nostri insegnanti”.

“Il tema Unesco – ha proseguito – era incentrato sulla tecnologia per l’apprendimento multilingue, motivato, soprattutto, dalla chiusura delle scuole durante la pandemia da Covid19, che ha allontanato ancora di più i ragazzi che hanno come punto di riferimento una lingua diversa dall’italiano creando, così, nuove disuguaglianze. I docenti e i tecnici che si sono alternati nella mattinata di sabato hanno parlato di esperienze, hanno condiviso riflessioni, hanno dato modo ai partecipanti di conoscere tecnologie utili e necessarie all’integrazione”.

Infine, le conclusioni “Li ringrazio per la condivisione perché, grazie al loro contributo, sono sicura che i nostri insegnanti sapranno restituire la dignità dovuta alla diversità culturale e linguistica dei bambini presenti nelle nostre scuole. Come diceva Nelson Mandela: “parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di arrivare al suo cervello, ma parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore”. Grazie anche alla dott.ssa Francesca Guastalli che, come coordinamento zonale, ha messo in piedi l’incontro insieme a Cemea Toscana, cooperativa che segue insieme a noi quelle che sono le attività del Pez (Progetto Educativo Zonale) della Lunigiana”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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