Riceviamo e pubblichiamo:
L’azione del Fridays for Future in occasione dello sciopero globale è quella di portare nei luoghi simbolo del centro città i maggiori problemi ambientali affrontati dal movimento. I cittadini sono invitati a seguire un percorso a tappe ironico e che faccia riflettere dove i “meme “ sono accostati ad articoli informativi.
I politici e le grandi aziende non perdono l’occasione per fissare obiettivi di riduzione delle emissioni da raggiungere tra 20 o 30 anni, ma la nostra situazione richiede di attivare misure immediate, in linea con ciò che ci dice la scienza e con il principio di giustizia climatica .
Da marzo dello scorso anno ascoltiamo tutti i giorni figure di rilievo come politici e giornalisti commentare le misure di contenimento del virus; ciò che chiediamo a chi ha voce e visibilità è di parlare invece del legame tra la perdita di biodiversità e lo sviluppo di pandemie e malattie infettive. Un legame troppo spesso dimenticato e sottaciuto che oggi permette ad attività molto impattanti di evitare di fare i conti con le conseguenze del loro modello di sviluppo. Modelli che devastano i territori, che siano le Apuane, la foresta Amazzonica o il Congo.
Da quando il movimento Fridays For Future Massa è nato, abbiamo affrontato vari nodi che è fondamentale sciogliere per poter finalmente parlare di tutela dell’ambiente anche in questa provincia inquinata e fortemente minacciata. Abbiamo parlato di escavazione del marmo per la produzione di carbonato di calcio, un’attivitĂ incompatibile con gli obiettivi dell’Agenda 2030 stabiliti dall’Ue. In proposito, vigileremo affinchĂ© le risorse del Next Generation Eu non vadano a questo genere di attivitĂ . NĂ© tanto meno ad iniziative di green washing che deformano il concetto di economia circolare, come il progetto che prevede il ripascimento delle coste con gli scarti del marmo. Continueremo a chiedere investimenti di ordinaria amministrazione sulla rete fognaria, perchĂ© noi sì, vogliamo che le spiagge siano in salute e che le acque non siano contaminate da batteri che arrivano a uccidere anatre e nutrie. E ci faremo sentire per dire basta a quelli grandi opere che non mettono al centro la “natura della natura” come la realizzazione di un muro alto cinque metri alla foce del Frigido: i fiumi devono essere manutenuti, non imprigionati.
Chiediamo a tutti di sostenere la nostra battaglia in ogni forma possibile. Seguiteci attraverso la pagina Facebook nell’attesa di tornare in piazza a manifestare tutti insieme. Cogliamo l’occasione per ricordare che come FFF domenica parteciperemo alla biciclettata organizzata dal collettivo Athamanta per denunciare le gravi conseguenze dell’escavazione del marmo nell’acqua pubblica.