“Pur condividendo le misure precauzionali messe in atto dalla Regione Liguria dalla mezzanotte di lunedì scorso (24 febbraio n.d.r.) per sette giorni, al fine di limitare i possibili contagi da virus Covid 19 nei luoghi affollati, come aule scolastiche, teatri, musei, biblioteche e laddove si svolgano attività che comportino la concentrazione di persone, il gruppo +Europa +La Spezia si domanda come mai nella giornata di domenica (23 febbraio n.d.r.) si sia comunque tenuto in un padiglione della Fiera di Genova la cena elettorale della Lega, che ha visto partecipare, oltre al leader del partito assieme al presidente della regione Giovanni Toti (lo stesso che ha emanato il provvedimento di cui sopra, in vigore solo quattro ore dopo l’inizio della cena), più di 1.400 imprenditori e simpatizzanti giunti da tutto il nord Italia”.
A dichiararlo è il coordinamento locale del movimento politico + Europa, promosso da Emma Bonino.
“Malgrado il dispositivo emanato dalla Regione sia entrato in vigore ragionevolmente con l’inizio della settimana lavorativa – spiegano – non è comprensibile come si sia potuto permettere una tale concentrazione di persone solo poche ore prima, permettendo il rischio di contagio non solo per i convenuti, ma anche per i lavoratori addetti ai servizi di catering e di logistica. Par di capire che gli interessi elettorali, in questo caso una cena di autofinanziamento, siano stati anteposti a quelli della popolazione, tenendo conto che, proprio in virtù delle misure emanate, numerose attività stanno perdendo decine di migliaia di euro. Questo vergognoso doppio standard, per il quale i simpatizzanti e i politici della Lega si sono stranamente astenuti dal postare sulle pagine social il selfie d’ordinanza con i loro beniamini, ci fa capire bene di che pasta sono fatti questi signori”.
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