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Ad Albiano sabato 4 maggio una giornata contro il diabete

“Albiano in salute tutto l’anno” il progetto di prevenzione mensile attuato dal Comitato della Croce Rossa di Albiano Magra in Lunigiana presieduto da Rita Peroni il 4 maggio prossimo diventerà anche una vera e propria cittadella della salute.

Tutto ciò grazie al gruppo di specialisti volontari di alto livello coordinati dal prof. dott. Ferruccio Bonino gastroenterologo ed epatologo di fama internazionale perché autore principale o coadiutore o senior delle pubblicazioni originali sulla scoperta dei virus dell’epartite D, C e B- Hb e Ag negativa e con apparecchiature diagnostiche attueranno, per quanto possibile, la prevenzione della sindrome metabolica: diabete in testa attraverso una serie di visite, esami e test, Il tutto completamente gratuito.

Si tratta di una ulteriore giornata di prevenzione a valenza nazionale che si terrà sabato 4 Maggio 2024, inizio ore 9 e termine ore 13:30, nella sede del Comitato Locale della Croce Rossa, via Don Corsini 77. Come di consueto non occorre prenotazione ma è necessario prendere il bigliettino per la presenza che sarà consegnato dalle 8,30 alle 9,30.

Per informazioni: 0187- 415493.

Andrea Musso, manager Conad Terrarossa

L’evento ha il patrocinio dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Massa Carrara. Sul campo come di consueto il ”battaglione” dei volontari della Cri albianese. Presente anche l’Evam con Fonteviva. Il Conad di Terrarossa tramite il suo manager Andrea Musso peraltro esponente di rilievo Conad dato il tipo di giornata: prevenzione contro gli eccessi di consumo di glicemia fornirà il lunch a base di prodotti tipici della Lunigiana. ”Abbiamo aderito con grande soddisfazione – dice il manager – perché si tratta di un evento di spicco e meritorio che consente alla collettività di sottoporsi a visite e test con la presenza di specialisti di spicco. Come Conad per quanto ci è possibile abbiamo prodotti in linea con questo tipo di prevenzione utilizziamo infatti anche prodotti del territorio che significa anche sostenere le tradizioni locali e quindi abitudini alimentari favorevoli alla salute delle persone”.

Tra gli specialisti il diabetologo Ottavio Giampietro dell’Università di Pisa. “La sindrome metabolica detta anche sindrome da insulino-resistenza o sindrome x, – dice Giampietro – è caratterizzata dalla presenza contemporanea di più condizioni, tra le quali: ipertensione, glicemia alta a digiuno, dislipidemia (cioè livelli anomali dei lipidi nel sangue), obesità addominale, che predispongono a un elevato rischio, Dunque trattasi di una condizione clinica meritevole di particolari attenzioni per via della sua gravità e diffusione. Stando a dati del Ministero della Salute in Italia i diabetici tipo due sono circa il 6 per cento della popolazione e cioè 4 milioni, dati comunque in aumento infatti ce ne sarebbero altri due milioni che non lo sanno di essere colpiti. Ecco l’importanza di giornate di prevenzione come questa”.

Prof. Ottavio Giampietro

“Preciso che con il termine sindrome metabolica non si indica una singola patologia, bensì un insieme di malattie e/o fattori predisponenti. La loro compresenza – aggiunge il dottore – colloca il soggetto in un’elevata fascia di rischio sia per quanto riguarda l’aggravamento dei singoli disturbi, ad esempio da iperglicemia / insulino-resistenza diabete mellito tipo 2, sia in merito alle complicanze che ne derivano – soprattutto cardiovascolari, come infarto e ictus -, ma anche di funzionalità degli organi, come la steatosi epatica grassa e la cirrosi“.

Il prof Giampietro aggiunge: ”La sindrome metabolica è sempre associata ad obesità, si verifica infatti parallelamente anche un aumento del tasso di innumerevoli altri disagi, disturbi e malattie – tumori, problematiche articolari, autoimmunità e molte altre. Dunque nella sindrome metabolica sono presenti contemporaneamente almeno tre tra i fattori di rischio:Pressione sanguigna arteriosa superiore a 130/85 mmHg; Trigliceridi ematici a digiuno superiori a 150 mg/dl; Glicemia digiuno superiore a 110 mg/dl (100 mg/dl secondo l’ADA);Colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl nell’uomo o a 50 mg/dl nelle femmine;Circonferenza addominale superiore a 102 centimetri per i maschi o a 88 centimetri per le femmine. In base a tali parametri di riferimento, un soggetto affetto da sindrome metabolica potrebbe avere i singoli valori perfettamente nella norma”.

“Dunque si può parlare di diabete se a digiuno la glicemia supera i 126 mmHg – ma, con valori inferiori, si può comunque sospettare una condizione di insulino-resistenza, iperglicemia a digiuno e prediabete. Debbo dire che La fascia d’età più colpita è quella al di sopra dei 50-60 anni, nella quale pressappoco la metà dei soggetti ne soffre. Il fattore di rischio più importante ripeto è il sovrappeso: tanto più questo è accentuato, tanto maggiori sono le probabilità di essere colpiti dalla sindrome metabolica.” Il rischio di sviluppare la sindrome metabolica però aumenta con l’età ? “Certamente  ed è quasi sempre una diretta conseguenza di uno stile di vita errato.”

I normopeso possono ammalarsi di diabete?. “Tuttavia, nonostante l’importanza dell’obesitàanche le persone in normopeso possono essere insulino-resistenti e ammalarsi di sindrome metabolica. Ricordo infatti che l’inattività fisica è un forte predittore di eventi cardiovascolari e relativa mortalità.”

Subdoli i sintomi della sindrome metabolica? “In effetti ò così. La maggior parte delle persone affette da sindrome metabolica si sente bene e, inizialmente, di solito non presenta sintomi particolari.” Come si cura la sindrome metabolica? “Il modo migliore per curare la sindrome metabolica è aumentare il proprio livello di attività fisica e ridurre il peso corporeo.” Gli fa eco il Dr. Fabio Costantino Scirocco, Specialista in malattie dell’apparato cardio-vascolare Azienda USL Toscana Nord-Ovest Distretti sanitari di Massa-Carrara (zona della Apuane)

Dr. Fabio Costantino Scirocco

“L’età media della popolazione – dice – è in continuo aumento e con essa l’incidenza delle patologie croniche non trasmissibili che comportano condizioni di complessità con pesanti ripercussioni sul Servizio Sanitario Nazionale in termini di costi. Il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari rappresentano il paradigma delle malattie croniche non trasmissibili. Il numero dei pazienti affette da queste patologie è in crescente aumento, si stima che il numero dei diabetici e dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari abbia superato gli 8 milioni in Italia. Il 50% dei pazienti con cardiopatia è affetto da diabete mellito, di questi il più del 50% è affetto da obesità o sovrappeso”.

Il rischio di contrarre malattie cardiovascolari si manifesta con una probabilità da 2 a 4 volte più alta nelle persone con diabete rispetto al resto della popolazione. Diventa, quindi, prioritario un costante e crescente dialogo tra Cardiologia e Diabetologia, per creare nuove sinergie all’interno delle reti aziendali. Da sempre insisto ed insisterò sulla prevenzione! La prevenzione è la vera cura efficace (e senza effetti collaterali) da ogni punto di vista: sociale, medico, economico.” Per fare prevenzione di base ”Basta poco, ovvero: controllare il proprio peso corporeo. Praticare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica (basta camminare a passo svelto). Controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, controllare la pressione arteriosa assumendo poco sale nella dieta, abolire il fumo ed essere costantemente seguiti da uno specialista diabetologo. Eseguire in primis già agli esordi di tale condizione (il diabete è detto anche il “killer silenzioso”) un elettrocardiogramma a riposo e successivamente un ecocardiogramma color doppler per evidenziare precocemente un eventuale “danno d’organo” da contrastare con una terapia oggigiorno sempre più personalizzata”.

Nelle foto: il prof. Dott. Ottavio Giampietro, il cardiologo dott. Fabio Costantino Scirocco; Andrea Musso manager Conad.

Redazione
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