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Massa Carrara, per il "coronavirus" paralizzate intere filiere, a rischio imprese e stipendi dei lavoratori

Cna preoccupata e arrabbiata: “situazione gestita male a danno economia”

Disdette, ritardi e blocco delle forniture per le aziende apuo-lunigianesi. Il lodigiano e l’area finita in quarantena della Lombardia sono hub molto importanti anche per le aziende della provincia di Massa Carrara. Li si trovano diverse multinazionali e moltissime aziende che riforniscono, per esempio, la componentistica del settore impiantistico e non solo. La paura del coronavirus rischia di paralizzare il sistema economico del paese, fermare i cantieri e le imprese. È preoccupata Cna più per l’effetto domino sull’economia, “effetto che purtroppo stiamo già vedendo – anticipa Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – che per il coronavirus che si rivelerà, e questa è la mia personale opinione, essere una forma influenzale come tante ne dovremo affrontare in futuro. Non sottovalutiamo l’emergenza sanitaria perché evitare la diffusione del contagio è la scelta giusta ma la gestione complessiva è scappata di mano. Il clima catastrofico, da apocalisse, è stato il peggior atteggiamento che si potesse mettere in campo. Il mondo ci ha guardato e ci ha chiuso fuori. Un mese in questa situazione significa mandare in crash le imprese che non saranno in grado di pagare gli stipendi a fine mese, troncare intere filiere e paralizzare l’economia reale”.
Anche il trasporto sta risentendo dell’effetto coronavirus: “abbiamo chiesto al governo, nel recente tavolo, di mantenere aperta la circolazione delle merci e degli automezzi per garantire rifornimenti e approvvigionamenti alle imprese ma anche di contrastare i blocchi alle frontiere che stanno tenendo fermi decine di mezzi”. Non c’è solo l’economia interna, ma anche quella turistica e l’export a popolare gli incubi della più importante associazione degli artigiani del territorio. “Se continua a passare il messaggio che l’Italia è come Wuhan siamo rovinati. Siamo alle porte della stagione turistica che per questo territorio una fetta importante del Pil e della sua tenuta sociale. – spiega ancora – La nostra economia si basa molto anche sulle esportazioni soprattutto di lapideo e metalmeccanica. Riscopriamo i negozi di vicinato: questa è forse anche l’occasione per tornare nelle botteghe di quartiere e dei centri storici. Usciamo e diamo per primi il messaggio giusto”.
Cna è stato uno dei soggetti più attivi anche al tavolo del governo con una serie di proposte tecniche e concrete per contenere i danni diretti e indiretti che stanno subendo le imprese. Come: lasciare liquidità alle imprese per far fronte ai bisogno di circolante con sospensione pagamenti contributi, imposte  e tasse (in parte nel decreto MEF da estendere a tutti i comuni e regioni interessate), moratoria rate mutui e accelerazione pagamenti Pubblica amministrazione, potenziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi, tutele per lavoratori dipendenti attraverso estensione cassa integrazione per tutti (artigianato tramite FSBA), indennità per autonomi e professionisti, ristoro dei danni diretti per le imprese la cui attività dovesse essere sospesa per effetto dei dispositivi di legge e rinvio adempimenti e alleggerimento oneri a carico imprese e slittamento entrata in vigore ISA e norme sulle crisi di impresa. “Oggi – conclude Bedini – serve coesione e responsabilità da parte di tutti e gestire questo momento con assoluta razionalità”.
Per informazioni vai sul sito www.cna-ms.it oppure pagina ufficiale Facebook.

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