La Lunigiana e la Riviera spezzina sono rappresentate nella mostra fotografica che fino al 29 giugno è allestita presso Palazzo San Pietro a Piacenza, dedicata all’attività dello scultore Erminio Tansini.
Da circa un trentennio Tansini ha impostato la propria ricerca artistica sull’informalismo. Le sue statue (prodotte in bronzo o in legno) sviluppano il tema della pareidolia: formano intrecci, sagome e masse apparentemente casuali (in realtà, accuratamente studiate) in cui appaiono profili riconoscibili e cangianti secondo il punto di vista dell’osservatore.
Concrete illusioni focalizza l’attenzione sulle opere che Erminio Tansini compone utilizzando rami, ceppi, tronchi e radici.
Gran parte del materiale ligneo impiegato dallo scultore proviene dall’Appennino ligure e tosco-emiliano: perlopiù dal litorale spezzino e dalla Valtaro, con pezzi significativi tratti anche dalla valle della Magra.
Non è legno ricavato dall’abbattimento di alberi vivi, bensì quello trascinato dalle frane, trasportato dalle correnti, levigato dall’acqua e dalle rocce.
L’artista lo seleziona sui greti dei torrenti e sulle spiagge marine; poi, lo rigenera, conservando il più possibile l’inimitabile naturalità che lo contraddistingue.
L’artista lo seleziona sui greti dei torrenti e sulle spiagge marine; poi, lo rigenera, conservando il più possibile l’inimitabile naturalità che lo contraddistingue.
Erminio Tansini ha iniziato a produrre questo tipo di sculture lignee all’inizio degli Anni ’90; tuttavia, il loro debutto espositivo è avvenuto solo nel 2017, con la partecipazione dell’autore alla 57a Biennale di Venezia.
Fra Toscana e in Liguria Tansini ha tenuto varie mostre personali: per esempio, a Levanto, Monterosso al Mare, Porto Venere, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Vernazza, oltre che a Firenze e a Cecina.
Fra Toscana e in Liguria Tansini ha tenuto varie mostre personali: per esempio, a Levanto, Monterosso al Mare, Porto Venere, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Vernazza, oltre che a Firenze e a Cecina.
Il tema della rigenerazione è presente anche nei luoghi delle immagini esposte nella mostra di Piacenza, tutte riprese sui set fotografici di “Forme sfuggenti“.
Questa rassegna itinerante colloca le sculture lignee di Erminio Tansini in posti come castelli, corsi e specchi d’acqua, paesaggi rupestri e siti archeologici.
In armonia con il carattere scarno ed essenziale delle statue, questi luoghi sono poco utilizzabili per manifestazioni culturali ed espositive di tipo tradizionale: “Forme sfuggenti” li recupera allo spazio artistico.
Questa rassegna itinerante colloca le sculture lignee di Erminio Tansini in posti come castelli, corsi e specchi d’acqua, paesaggi rupestri e siti archeologici.
In armonia con il carattere scarno ed essenziale delle statue, questi luoghi sono poco utilizzabili per manifestazioni culturali ed espositive di tipo tradizionale: “Forme sfuggenti” li recupera allo spazio artistico.
Dal 2018 la serie sta facendo tappa in Italia, Svizzera e Francia. Set fotografici sono stati allestiti anche a Massa, Monterosso al Mare e Pontremoli (scenari presenti fra gli scatti della mostra), oltre che a Berceto, Filattiera, La Spezia, Levanto e Porto Venere. Nelle prossime settimane la rassegna toccherà Carrara e Lerici.
Concrete illusioni è il terzo appuntamento della serie itinerante di esposizioni intitolata “Chimere“.
La mostra è curata da Davide Tansini: figlio dell’artista, e direttore di “Forme sfuggenti”.
La mostra è curata da Davide Tansini: figlio dell’artista, e direttore di “Forme sfuggenti”.
Informazioni: cellulare 349 2203693, Facebook www.facebook.com/tansinierminio, Web www.inarce.com/it/eventi/concrete-illusioni-mostra.html
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