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Pontremoli, Jacopo Ferri parla di contagi tra il personale dell'ospedale e chiede un intervento immediato della Asl

“I primi effetti dell’assurda decisione di rendere parzialmente Covid l’Ospedale di Pontremoli si stanno manifestando e rischiano di essere un vero e proprio tsunami”. A dichiararlo è Jacopo Ferri, consigliere comunale di Cara Puntremal ed esponente di Forza Italia.

“Pur avendo ridimensionato il piano originario di coinvolgere più reparti nella nuova organizzazione (dopo aver dovuto prendere atto della propria inerzia nel realizzare investimenti sulla struttura e, più, in generale nel reclutare a livello area vasta il personale) – prosegue Ferri – infatti l’Azienda Asl e la Regione hanno comunque respinto al mittente gli appelli giunti da svariate direzioni politiche ed istituzionali affinché il presidio Pontremolese restasse no-covid e, purtroppo, la situazione si sta evolvendo nella direzione che anche solo la logica faceva prevedere.

Si segnalano così, in questi giorni, diversi contagi tra gli operatori sanitari ospedalieri senza che vi siano reazioni all’altezza di evitare la propagazione del virus nel nosocomio.
Anche dopo questi fatti, sono restate insufficienti e parziali le operazioni di sanificazione, così come non vengono effettuati a dovere i tamponi di controllo sul personale.
Nel reparto Covid, in aggiunta ai tanti altri problemi già segnalati ed ignorati, la zona pulita è divisa da quella sporca ancora adesso da una sola striscia indicata sul pavimento, come se il virus fosse ligio nel non valicarla.
Il personale, peraltro, risulta ancora impegnato al 100% del proprio tempo lavorativo in reparto Covid (in difformità alla regola che vorrebbe un alternanza con mansioni più leggere) e i medici continuano a essere soltanto 4 (con la sola reperibilità per la notte), con conseguenze sui loro turni e soprattutto con impatto di fatica fisica e non solo per tutti gli operatori di reparto.

Il tutto senza contare le innumerevoli difficoltà che continuano a crearsi per l’erogazione puntuale di molti servizi ordinari.
E’ necessario un intervento immediato che rimedi ad una decisione sbagliatissima e – ormai non più solo potenzialmente – gravemente dannosa – conclude – L’azienda e la Regione devono provvedere”.

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