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Massa: sabato 27 test gratuiti per ultrasessantacinquenni e persone in difficolta con l'Ugl e le Misericordie

“Giornata del Buon Samaritano – A voi ci pensiamo noi”. Così si chiama l’evento che, ideato da un gruppo di specialisti volontari con l’ausilio dell’Ugl di Massa Carrara si terrà sabato 27 giugno, dalle 9 dalle 13 nell’ampio cortile dei “Fratelli Cristiani” – Scuola “San Filippo Neri” in viale Eugenio Chiesa 64 a Massa (accanto alla chiesa della Misericordia e davanti a Piazza Garibaldi). L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Coordinamento provinciale delle Misericordie di Massa Carrara e prevede test gratuiti per gli ultrasessantacinquenni e le persone in difficoltà.
Sarà presente anche un’ambulanza della Misericordia di Bagnone con equipaggio coordinato dal nuovo Governatore Mareno Barbieri. L’organizzazione avverte che dalle 9 alle 10,30 saranno consegnati fuori dall’ingresso principale dei “Fratelli”, quello accanto alla Chiesa della Misericordia, i bigliettini per la prenotazione. Nella giornata saranno effettuati 100 test rapidi gratuiti, oltre al rilievo della temperatura, frequenza cardiaca e della saturazione di ossigeno nel sangue.

Professoressa Brunetto

Sabato 27 sarà presente la professoressa Maurizia Rossana Brunetto, professore straordinario di Medicina Interna Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa, Direttore dell’UO di Epatologia Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana , Centro di Riferimento Regionale per le Malattie Croniche e il Tumore del Fegato e Scopritrice della variante del Virus dell’Epatite B che causa la forma più grave di epatite cronica B.
L’epatologia pisana è nota in tutta Europa per le cure d’avanguardia per le varie forma di epatopatie croniche, in prima linea le forme virali B,C e D e quelle sempre più emergenti associate al fegato grasso e tutte le altre patologie epatiche e in particolare la malattia più grave che ne consegue, il carcinoma epatico.

“La Fase 1 – spiega Brunetto – ci ha insegnato che il contenimento e il controllo della diffusione del nuovo corona virus (SARS-CoV2) sono stati possibili grazie all’isolamento sociale che non ha fatto scomparire il virus ma ha limitato il numero di infezioni contemporanee e quindi permesso di gestire l’emergenza sanitaria, che derivava dal sovraffollamento  di ricoveri con conseguente criticità delle unità ospedaliere, soprattutto di terapia intensiva. Grazie alle misure prese e soprattutto al famigerato lockdown la diffusione dell’infezione è stata rallentata, molto rallentata, ma ad oggi l’infezione non è stata bloccata e continuerà ad espandersi lentamente con accensioni, anche se più sporadiche, di nuovi focolai infettivi anche nell’attuale Fase . Si stima che circa il 10% della popolazione italiana sia stata già esposta all’infezione, mentre il 90% rimanga suscettibile e la prevalenza dei soggetti naturalmente immuni al contagio sia molto diversa da località a località, con range variabile da 0 ad oltre il 30% in funzione della prevalenza nell’area di pregressi focolai di infezione.
Occorre, perciò, tener conto del rischio specifico di nuovi focolai infettivi e di conseguenza prendere le adeguate precauzione per ridurre al minimo tale rischio. Al momento, non conosciamo quale sia il livello di prevalenza dell’immunizzazione  nelle diverse aree geografiche, né quante persone dei soggetti infettati abbiamo sviluppato anticorpi, né quanto a lungo gli eventuali anticorpi persistano nel sangue. Per meglio comprendere quella che è stata la diffusione dell’infezione in Italia è necessario predisporre uno screening e monitoraggio di campioni di popolazione nei diversi territori. Lo sviluppo di un’immunità naturale nella popolazione potrà essere un fattore determinante a limitare la diffusione del virus, ma la sua efficacia e durata non sono ancora note e occorre studiarle. a presenza nel siero di anticorpi diretti contro l’antigene di superficie del virus (spike della corona virale che il virus usa per agganciare il recettore cellulare e entrare nelle cellule) è stata dimostrata correlare con la presenza di anticorpi neutralizzanti , cioè degli anticorpi protettivi dalla re-infezione sia sull’uomo (dati dall’epidemia di Wuhan) che nel modello animale. Obiettivo dello screening campione del 27 giugno è l’identificazione dei soggetti esposti all’infezione attraverso la determinazione sierologica degli anticorpi antivirali anti-spike-1 per valutarne la prevalenza nella popolazione“.

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