Nel 2020 in Toscana sono stati registrati 752 casi di aggressione al personale sanitario, di cui 561 verbali e 191 fisiche. Nel 2021 i casi sono stati 817 (591 verbali, 226 fisiche) e nel 2022 1258 (935 verbali e 323 fisiche).
Un aumento del 68% in 3 anni, che preoccupa le istituzioni e le associazioni di categoria.
Le vittime delle aggressioni sono soprattutto infermieri, seguiti dagli operatori sociosanitari e dai medici. Gli episodi si verificano più spesso nei pronto soccorso, seguiti dai reparti di psichiatria, dal settore dipendenze, dall’area Cup e da quella materno infantile.
Le aggressioni che si trasformano in infortuni sul lavoro rappresentano il 7-8% di tutti gli infortuni in sanità.
Nel 2018 è stato istituito l’Osservatorio regionale sulle aggressioni in sanità, con l’obiettivo di monitorare gli eventi, predisporre linee di indirizzo delle Asl, fare formazione e comunicazione.
Tra le misure messe in campo, sono stati ricordati in audizione le linee di indirizzo alle aziende, i percorsi formativi anche con corsi regionali, una campagna regionale di comunicazione con la realizzazione di un video, brochure e volantini.
Il tema della sicurezza degli operatori del sistema sanitario è quindi molto sentito in Toscana, e le istituzioni stanno lavorando per mettere in campo misure efficaci per contrastare il fenomeno delle aggressioni.
Insieme a questo, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, per far comprendere che gli operatori sanitari sono persone che svolgono un lavoro importante e meritano rispetto.