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A Pontremoli inizia la mostra “Uffizi Diffusi”

Presso la sala dei sindaci del palazzo Dosi Magnavacca di Pontremoli, si è svolta ieri la conferenza stampa in merito alla presentazione di una grande opera d’arte, nell’ambito del progetto “Uffizi Diffusi”, che prevede la mostra itinerante di alcune opere del museo. Il quadro, acquistato dal Museo degli Uffizi di Firenze, è stato dipinto dal pittore Francesco Hayez e ha titolo “Ritratto del colonnello Arese Lucini in carcere”.

Alla presentazione hanno partecipato il Sindaco Jacopo Ferri, il Vicesindaco Clara Cavellini, l’amministrazione comunale di Pontremoli e il direttore del Museo degli Uffizi. Il primo cittadino pontremolese ha ringraziato personalmente il Dott. Eike Schmidt e ha dichiarato che l’arrivo dell’opera serve a valorizzare ulteriormente le bellezze artistiche del territorio. Il direttore ha rivolto, a sua volta, i ringraziamenti a tutti per l’accoglienza, ricordando che è già stato precedentemente ospitato dalla città e da altri comuni della Lunigiana.

Ha ringraziato, inoltre, i quattro sindaci dei rispettivi centri come Filattiera, Mulazzo, Fivizzano e Pontremoli. Il Direttore ha poi anche ringraziato l’ex sindaco di Pontremoli, la professoressa Lucia Baracchini, la quale ha dichiarato di aver creduto nel progetto “Uffizi Diffusi”, iniziandone il percorso di svolgimento. “Condividere e valorizzare le bellezze di questo territorio rappresenta un’esperienza importante che, sicuramente, avrà un seguito”, ha dichiarato il direttore degli Uffizi. Egli ha anche preannunciato che quanti lo desidereranno potranno visitare a Pescia il quadro raffigurante la Madonna di Raffaello e che in altre città toscane gli Uffizi saranno presenti con ulteriori opere d’arte.

Il dottor Schmidt ha continuato sostenendo che l’opera, esposta da oggi fino al mese di agosto a Pontremoli, è famosa e dipinta da un pittore altrettanto conosciuto che aveva un interesse storico per questo territorio e in modo particolare per Pontremoli. Altrettanto interessante è l’intreccio culturale tra l’opera il suo autore e la città di Pontremoli, considerata la porta della Toscana. Sono intervenuti anche due grandi esperti dell’opera in questione che hanno delineato i tratti salienti del quadro, di ciò che raffigura e del suo autore. I due consulenti hanno iniziato a descrivere il pittore, definendolo importante, non solo per l’aspetto artistico, politico e rivoluzionario rispetto al passato. Infatti Hayez si distingueva per le idee e per i personaggi raffigurati nelle sue opere.

Francesco Hayez, Ritratto del conte colonnello Francesco Teodoro Arese Lucini in carcere (1828; olio su tela, 151 x 116 cm; Firenze, Gallerie degli Uffizi)

Nato a Venezia nel 1792, ma vissuto e morto a Milano nel 1882, fu un grande esponente in Italia della pittura romantica. Rappresentò anche il pittore simbolo dell’Unità d’Italia. La sua predisposizione artistica, si dimostrava sensibile nel rappresentare soggetti di carattere storico e politico. Egli è stato descritto come uno dei più grandi artisti italiani dell’ottocento. Un’importante svolta romantica, d’interesse storico e al tempo stesso dimostrante l’interesse particolare di questo pittore per il territorio della Lunigiana ed in particolar modo per Pontremoli, è rappresentato dal dipinto del 1820, dal titolo “Pietro Rossi a Pontremoli”. In questo caso il protagonista del dipinto era un condottiero di origini parmigiane. Nel trecento cercò di difendere Pontremoli dall’assedio degli Scaligeri. In tale ritratto l’autore mette in evidenza la scelta che il condottiero ha dovuto affrontare fra l’amore per la famiglia, contraria alla sua partenza e il dovere verso la patria che era troppo forte nella mente e nel cuore dell’uomo, al punto da fargli scegliere la partenza per la salvezza di Pontremoli.

L’opera attualmente esposta al comune di Pontremoli è un capolavoro della pittura risorgimentale, un olio su tela dove Hayez ritrae il conte Francesco Teodoro Arese Lucini, nato a Milano nel 1778 e ivi deceduto nel 1836. Egli fu un colonnello napoleonico, coinvolto nei moti risorgimentali, rinchiuso in cella, dove, sfuggito alla pena di morte, trascorse tre anni nella prigione dello Spielberg in Austria. Il pittore fa emergere lo sguardo del protagonista, che volle farsi raffigurare in catene, malgrado, durante l’esecuzione del dipinto la pena fosse già conclusa, viene messo ben in vista lo squallore del carcere e le catene che stringono le caviglie del carcerato.

Il quadro offre la possibilità al pubblico di confrontarsi con l’aspetto psicologico del personaggio. Il prestito che viene fatto a Pontremoli della maestosa opera del grande pittore, viene ribadito dal direttore degli Uffizi, come conferma dell’interesse particolare che Hayez aveva per la città. Alla fine della conferenza è stata mostrata l’opera all’interno della Sala Comunale.

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