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Carrara, festa regionale Anap: l'economia riparte dalle botteghe artigiane

“Una festa meravigliosa, con una presenza eccezionale di 500 persone da 10 diverse province”. Parole di elogio del presidente nazionale Anap, Giampaolo Palazzi, ospite della quinta festa regionale Toscana del socio dell’Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato che si è svolta sabato a CarraraFiere. “A differenza degli altri anni si è entrati nel merito del lavoro autonomo – prosegue Palazzi – evidenziando i problemi della categoria, di chi ‘intraprende’ e di chi vorrebbe continuare ad andare avanti in questa crisi che forse si potrebbe pilotare a condizione che ci guida avesse la capacità che noi piccoli imprenditori abbiamo dimostrato durante negli ultimi 50 anni”. Una sintesi dura ma efficace che dimostra il ruolo dei pensionati artigiani. Di chi, come ha sottolineato il presidente apuano di Confartigianato, Sergio Chericoni, è stato artefice del boom economico italiano e oggi dovrebbe, e vorrebbe, passare il testimone alle nuove generazioni.

“C’erano tanti artigiani che si sono ritrovati come amici – sottolinea Chericoni – Tutti uniti da una grande passione che unisce chi ha saputo creare qualcosa di duraturo con le proprie mani e la propria intelligenza. Persone che conoscono il prezzo del sacrificio e della fatica, che sanno cosa vuol dire ‘sudarsi’ la pagnotta. Un obiettivo su tutti, inserito nello statuto di Anap, è quello di promuovere la solidarietà fra le generazioni. Noi ci crediamo fermamente e ci abbiamo puntato molto alla festa: stringere un patto intergenerazionale per passare il testimone degli artigiani del passato a quelli di oggi e del futuro. In provincia i soci Anap sono già più di mille e hanno dalla loro parte la forza dell’esperienza. Anni di lavoro, di schiene spaccate per non mollare neanche nei momenti di grande difficoltà, di ore magari sottratte agli affetti per risollevare un’attività che sentiamo come una parte della famiglia. I pensionati sono esempi da seguire per le loro esperienze, le loro testimonianze, la fatica e l’impegno quotidiano. Se riusciamo a passare questa mentalità alle nuove generazioni, se gli insegniamo a credere in loro stessi potremo ricostruire un’Italia solida e concreta. Oltre la crisi, perché la forza dell’Italia è da sempre il suo artigianato. L’Italia è nata e cresciuta nelle botteghe degli artigiani. E’ lì che ha conosciuto il suo Rinascimento. E’ nelle botteghe che ha visto nascere rivoluzioni economiche, culturali e sociali. Ed è dalle botteghe che bisogna ripartire”.

Chericoni spiega la ricetta di Confartigianato per avvicinare generazioni così distanti. “Noi lo stiamo facendo anche con questa festa. Abbiamo premiato 50 Maestri d’opera, gli anziani pensionati. Ma al loro fianco abbiamo consegnato anche il premio Cleto Dini ai giovani artigiani che si sono distinti, per aver creato una nuova impresa o aver portato avanti e rinnovato quella di famiglia. Il mondo si cambia con l’esempio e noi ne abbiamo tanti da mostrare”. Il premio dei Maestri d’opera per Massa Carrara è andato a Mauro Carletti (meccanico), Armando Donato (acconciatore), Roberto Albericci (falegname), Mario Pedrini (marmo), Alfano Petacchi (frantoio). Il premio Cleto Dini per l’imprenditoria giovanile a Elisa Bellè (estetica).

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