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Morte di Berlusconi, terremoto sulla sua galassia

Questa settimana si è aperta con l’improvvisa scomparsa di Silvio Berlusconi. La notizia ha acceso i mercati: Mediaset ha raggiunto i massimi da inizio anno, mentre Mondadori e Mediolanum sono cresciute in percentuali decisamente più moderate. È probabile che il rialzo di Mediaset sia semplice speculazione. A suo tempo, Berlusconi aveva studiato regole di successione molto chiare, che sembrano indirizzare gli eredi verso una continuità di gestione. Il problema maggiore potrebbe invece sorgere sul fronte dei finanziamenti a Forza Italia, dato che non è scontato che i figli di Berlusconi decidano di proseguire gli ingenti aiuti economici assicurati al partito dal suo fondatore.

Nella riunione della Bce di questa settimana Francoforte dovrebbe insistere sulla linea di stretta monetaria, senza curarsi della situazione dell’economia reale, dell’inflazione che cala e dello spettro della recessione. Negli Stati Uniti la Fed potrebbe invece applicare un approccio meno rigido alla politica monetaria. I massimi raggiunti da Wall Street la scorsa settimana non sono infatti rappresentativi di un reale progresso dell’indice, ma solo l’exploit di un numero limitato di titoli (meno di dieci). L’economia tradizionale è in difficoltà in gran parte del mondo occidentale. In Italia, in aprile, la produzione industriale è calata del 7%. Fino a fine giugno, gli arretrati di ordinativi limiteranno i danni, ma da luglio si potrebbe avvertire il calo e anche la recessione tecnica di Berlino.

E’ probabile si crei una sorta di effetto domino in tutti i settori produttivi.

In Europa il settore immobiliare ha probabilmente raggiunto i valori massimi e rischia di iniziare una parabola discendente. L’inflazione ha già causato una contrazione del 20% nelle compravendite, un fenomeno chiaramente sostenuto dal caro-mutui.

Il quadro delle difficoltà riscontrate dall’economia reale è completato dalla deflazione cinese e dal perdurare della guerra russo-ucraina.

Riguardo alle indiscrezioni secondo cui Bper sarebbe stata interessata ad acquistare Montepaschi, Piero Luigi Montani ha spento gli entusiasmi, affermando chiaramente che la banca emiliana non è interessata all’operazione e causando un forte calo delle azioni Mps.

Ma l’acquisizione del Montepaschi potrebbe rappresentare una rilevante opportunità in prospettiva. E’ una questione di prezzo. Visti i forti investimenti effettuati, lo Stato cercherà di ottenere il massimo dalle trattative, anche considerato l’appeal attuale del mercato bancario italiano.

Che è ancora un settore su cui è conveniente scommettere. In generale, è consigliabile alleggerire un po’ le posizioni in Borsa, ma resta vantaggioso continuare a puntare sugli istituti di credito. Nonostante i rialzi recenti, infatti, le banche non hanno ancora raggiunto il loro pieno potenziale a Piazza Affari. E potrebbero riservare nuove sorprese positive.

Carlo Vedani
Carlo Vedanihttps://alicantocapital.com/
Collaboratore. Amministratore delegato di Alicanto Capital
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