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Giovanni Giannarelli presenta il suo calendario per il 2023

“Un anno difficile – esordisce Giovanni Giannarelli durante la presentazione del suo calendario 2023, sabato scorso al Montanelli Cafè di viale Roma – questo che abbiamo vissuto. La recrudescenza della pandemia, una guerra alle porte, le inevitabili complicazioni economiche che questi eventi hanno scatenato, mi avevano quasi convinto ad abbandonare il mio progetto. Poi un guizzo di orgoglio, il pensiero che forse qualcuno attendeva il nono capitolo del mio piano decennale, l’impossibilità, per un inconfondibile dato caratteriale, di abbandonare un studio iniziato, mi hanno convinto a completare questa pagina.”

Una premessa sofferta quella espressa dal fotografo massese, classe 1958, notissimo per i suoi numerosi lavori destinati all’industria, al turismo ed alla valorizzazione del comprensorio con attenzione all’aspetto etico-ambientale, quotato musicista, molto impegnato, sempre, nella diffusione di importanti segnali mirati alla tutela dei valori più qualificanti della nostra quotidianità.

“Con il prossimo anno, il 2024 – continua- si concluderà questo mio disegno, un decennio riassunto in 130 foto che hanno focalizzato i momenti più significativi e fondanti del periodo trascorso.”

Circolarità, evocazione, cronologia sono invece i cardini sui quali il Sindaco, avvocato Francesco Persiani, ha puntualizzato il lavoro di Giannarelli: “Le immagini di Giannarelli, ancorchè quadri della nostra consuetudine, sono essenze eterne delle nostre abitudini, finestre sulla nostra città e testimonianza dei cambiamenti. E spesso, allacciandosi al concetto molto usato di circolarità, ripropongono aspetti e contesti già vissuti in una cronologia ininterrotta ma spesso viziata da riproposizioni.”

La serata è poi proseguita con la descrizione commentata delle immagini che corredano il lavoro del fotografo massese. Ed è stato proprio Giovanni Giannarelli che ha espletato questo delicato compito per la mancanza, giustificata, del conferenziere ufficiale Aldo Pieroni. “Emerge la necessità – riprende il fotografo massese – di osservare ciascuna fotografia soffermandosi, anzi isolandosi in una sorta di sospensione, e facendosi guidare dalle emozioni che i particolari più incisivi scatenano nell’osservatore. Un’analisi muta, senza musiche e commenti, trasporta gli animi a vivere ansie e passioni appaganti, che danno l’immagine di una città aperta, positiva, generosa, liberale e coraggiosa.”

Un minuto di proiezione silenziosa delle pagine e delle foto del calendario 2023 hanno poi preceduto la fase meno aulica, ma forse più attesa, dell’aperitivo.

Redazione
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