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“Fante di coppe”: il cortometraggio disturbante di Fabio Ravioli

“Fante di coppe” è l’ultimo cortometraggio realizzato ad Aprile 2023 da Fabio Ravioli, socio e Presidente del Cineclub Taddeofilm APS di Tresana (MS) e nato come una dedica che il regista ha voluto fare ai nonni scomparsi.

Il film ha riscosso notevole successo vincendo ben cinque concorsi, tra questi, la soddisfazione più grande è arrivata dalla recente vittoria, nell’edizione di giugno, del qualitativo THILSRI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL in India.

Non da meno la menzione speciale al LUNIGIANA CINEMA FESTIVAL di Fivizzano (MS), la Vittoria all’ottava edizione dell’ HIIFF – Heart International Italian Film Festival di Bologna e le innumerevoli selezioni a concorsi sia italiani che internazionali.

Una soddisfazione sia per il regista che per il Cineclub Taddeofilm, che risulta tra i produttori e di cui il regista è Presidente, in quanto è la prima volta che uno dei soci riceve un premio.

È anche un ottimo inizio per la nascente Falkor Cinematografica, un nuovo gruppo che sancisce la collaborazione tra Fabio Ravioli e Massimiliano Centofanti di Loppiedofilm.

Con grande sensibilità e semplicità il regista Fabio Ravioli ci ha raccontato la genesi del suo cortometraggio:

“E’ una dedica che ho voluto fare ai miei nonni che non ci sono più, per ringraziarli di tutto ciò che mi hanno insegnato lungo il percorso fatto insieme, per potergli dire ancora qualcosa, nell’unico modo che forse mi riesce. Volevo dedicargli qualcosa di veramente mio. Ho deciso quindi di ambientarlo nella casa che mi hanno lasciato e proprio durante i lavori di ristrutturazione che stiamo facendo, a rappresentare l’eterno “cantiere” che è la vita”.

“In tutto il filmato si vedono elementi che fanno parte del mio vissuto con i miei nonni (infatti sono proprio loro mi hanno insegnato a giocare a carte!). Indipendentemente da questo, ognuno ci deve vedere ciò che più gli appartiene, in fin dei conti il film vuole raccontare il percorso oscuro e complicato che ci troviamo ad affrontare quando cresciamo e perdiamo i nostri cari ma anche l’eterno aiuto “dall’alto” che riceviamo nei momenti difficili”.

Ravioli, ci svela anche la scelta del titolo: “Ho scelto questo titolo, un po’ per il significato che ha la carta nei tarocchi, ma soprattutto perché quando ero piccolo il mio bisnonno mi chiamava proprio Fante di coppe anche se lui lo diceva ovviamente in dialetto! E’ il cortometraggio più inquietante e disturbante che ho realizzato . A differenza dei precedenti, non segue una narrazione classica, non ci sono dialoghi e i suoni surreali hanno una presenza importante ed invadente cercando di portare lo spettatore a provare determinate emozioni”.

“Non posso negarlo – ci dice Ravioli -: questo cortometraggio non lo avrei mai voluto realizzare! Ed è un paradosso essere felici ma sono sicuro che i miei nonni stanno sorridendo e festeggiando proprio come me.”

Per concludere: “Ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno preso parte a questo progetto, specie Massimiliano Centofanti che ha curato le riprese e ha collaborato con me alla regia e all’organizzazione, e mio padre che ha realizzato la sigla finale (ho voluto fortemente che ci fosse anche qualcosa di suo!). Alla fine sul set eravamo tantissimi e si è formato uno splendido gruppo!”

Redazione
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