Autore: Carlo Vedani

Collaboratore. Amministratore delegato di Alicanto Capital

Le Borse continuano a salire con gradualità e senza troppi scossoni. Piazza Affari ha chiuso la settimana rafforzando la sua “maglia rosa” europea, senza farsi ostacolare dai nuovi dati (in rialzo) dell’inflazione americana. E lasciandosi ancora una volta trainare dai titoli finanziari Continua la lenta progressione delle Borse. La leggera crescita dell’inflazione americana non sposta le aspettative dei mercati sull’inizio della discesa dei tassi Fed, probabilmente in estate. Milano e le altre Borse hanno praticamente ignorato il cosiddetto “giorno delle quattro streghe, una data che si presenta quattro volte l’anno e che vede la scadenza contemporanea di future e opzioni…

Leggi di più

Mentre la Borsa di Milano chiude in attivo, ma sempre in un’ottica di trading range, a fare la fiammata è Unipol, con un balzo del 21%. Con la fusione interna, il gruppo bolognese accorcia la catena di comando e rinforza le difese per evitare eventuali scalate ostili, offrendo soddisfazione ai suoi investitori. Soffre Eni, che però ha ottime prospettive di rilancio Dopo il balzo che l’ha portata sui livelli di giugno 2008, la Borsa ha chiuso la scorsa settimana su toni cauti, ma riportando comunque il miglior dato in Europa. Il trading range e la rotazione settoriale del periodo rendono…

Leggi di più

Dopo un inizio anno a zig zag, che ha alternato disinteresse per il settore a performance di singoli titoli, le azioni dei gruppi di credito tornano a brillare. Ottima anche la settimana dell’automotive, mentre il comparto energetico soffre. La spada di Damocle della crisi in Medio Oriente La Borsa di Milano ha chiuso la scorsa settimana in rialzo, in controtendenza rispetto alle altre europee. E ha riaperto ancora in positivo, per poi rifiatare. A trainarla, il settore bancario e quello automobilistico, mentre spicca il calo dell’energetico. La performance dei bancari era prevedibile: i mercati si sono accorti che il comparto…

Leggi di più

Jerome Powell ha messo le cose in chiaro: a meno di clamorose sorprese, la prossima riunione della Fed lascerà invariato il costo del denaro. L’annuncio ha contribuito all’apertura di una settimana fiacca per le Borse europee. Con l’eccezione di Milano, che ha approfittato dei risultati eccellenti di Unicredit per chiudere in rialzo Le parole di Powell, che ha definito improbabile un taglio dei tassi a marzo, hanno influito sulle Borse europee, ma non su Piazza Affari, anche se il merito è quasi esclusivamente di Unicredit, grazie ai dati di bilancio. Il rally del titolo dà ragione a chi ha avuto…

Leggi di più

Le Borse europee stanno ancora attraversando una fase interlocutoria ma, in presenza di una situazione internazionale così esplosiva, anche un periodo all’insegna del trading range può essere molto positivo. I dati di bilancio che saranno diffusi dalle aziende di casa nostra aiuteranno a capire la direzione delle Borse nei prossimi mesi. Dow Jones e S&P 500 hanno archiviato una settimana da record, grazie ai dati positivi sul Pil made in Usa. Scorporando i dati, vediamo che a spingere i grafici in alto sono i grandi gruppi, soprattutto del settore tech. Intanto, sempre negli Stati Uniti, si registra una crescita del…

Leggi di più

Un ritorno di fiamma dei titoli tecnologici sta sostenendo la Borsa americana. Il rally, forse un po’ eccessivo, proseguirà o rallenterà in base agli utili che verranno comunicati. Piazza Affari intanto ha assistito alla nuova performance dei titoli bancari e al rallentamento degli energetici, dovuto alla crisi del Mar Rosso ma anche a dinamiche interne. Eni è stata penalizzata dalla dichiarazione di Giorgetti sul collocamento di 2 miliardi di euro di azioni Eni. Certe operazioni prima si annunciano, poi si fanno. Altrimenti nessuno compra più quei titoli fino al collocamento. La Borsa di Milano sta rifiatando. Se il ribasso si…

Leggi di più

I mercati negli ultimi giorni, quasi ignorando la scadenza delle trimestrali, si sono focalizzati soprattutto sulle problematiche geopolitiche legate alla crisi del Mar Rosso. Il blocco del Canale di Suez, e il conseguente allungamento della rotta per doppiare il Capo di Buona Speranza, hanno generato l’aumento del prezzo dello shipping, problemi legati agli approvvigionamenti e danni economici per i porti del Mediterraneo. La situazione potrebbe provocare conseguenze negative sull’economia europea, tra cui una nuova spirale inflazionistica legata alla carenza di offerta. La crisi mediorientale rischia anche di essere l’elemento scatenante per una contrazione dei mercati e un loro riposizionamento dopo…

Leggi di più

Nel 2023 abbiamo assistito alla cavalcata dei tassi, al rallentamento dell’inflazione ma anche, in finale d’anno, a quello dell’economia. Le Borse hanno offerto rendimenti inaspettati, alternando lunghi momenti di tranquillità a periodi di crescita. Da inizio novembre azionario e obbligazionario hanno registrato performance che non si vedevano da fine anni Novanta. Gli investitori capaci di mantenere le posizioni e di rimanere con una duration lunga hanno potuto monetizzare molto bene e recuperare le perdite del 2022, o addirittura guadagnarci. Il settore bancario e finanziario, re indiscusso delle asset class 2023 (anche grazie alla presenza massiccia nel listino di Piazza Affari),…

Leggi di più

Annunciando che nel 2024, negli Stati Uniti, sarà possibile una riduzione dei tassi di interesse pari a 75 punti, il presidente della Federal Reserve ha innescato un’atmosfera di ottimismo, che ha portato benefici ai listini e ingenerato grandi aspettative tanto che i mercati si sono spinti a prevedere un calo dei tassi fino a 145-150 punti. A Francoforte non si è parlato di tagli. Prosegue una resistenza a oltranza sui livelli di inflazione, che sarebbero ancora troppo alti, mentre la situazione è in via di miglioramento e l’obiettivo del 2% è a portata di mano. I mercati, che solitamente anticipano…

Leggi di più

Settimana tranquilla in Borsa: i listini avevano bisogno di rifiatare e la festa del Ringraziamento americano ha “spezzato” il periodo di contrattazione negli Stati Uniti, con ricadute anche negli altri mercati. In dicembre le Borse dovrebbero marciare sui ritmi lenti e probabilmente i mercati chiuderanno l’anno sui livelli attuali. Non dovrebbero esserci rischi dovuti alla situazione internazionale perché le Borse si sono dimostrate forti, nonostante le difficoltà. Inoltre la crisi mediorientale è rimasta un conflitto locale, mentre il gelo polare ha rallentato le operazioni degli eserciti russo e ucraino, proprio quando si comincia ad accarezzare l’idea di uno stop a…

Leggi di più

L’Italia supera l’esame di Moody’s che ha confermato il rating Baa3 e alzato l’outlook a stabile, grazie alle ricadute positive del Pnrr, al balzo in avanti delle banche e alla diminuzione dei costi energetici. Sollievo, quindi, per l’Italia che si prende anche una rivincita: Citigroup, che a settembre aveva consigliato di vendere i Btp italiani a causa dello spread, ha riconosciuto il proprio errore. La buona valutazione dipende anche da cause più “macro”. Il mondo non può permettersi nuove crisi finanziarie, inoltre la nostra economia è in crescita e in una situazione migliore di quella di altri Paesi europei. Certo…

Leggi di più

La Borsa di Milano ha chiuso a 5,1% la scorsa settimana, la migliore da marzo. Un segnale di forza, viste la stagionalità e la situazione geopolitica. Al rimbalzo azionario ha fatto eco la ripresa vigorosa della componente obbligazionaria, con l’arretramento dello spread a poco più di 180. La crescita della Borsa è stata supportata da dati economici importanti: Intesa Sanpaolo ha portato l’utile netto a nove mesi a +85% rispetto allo stesso periodo del 2022. I mercati mondiali sono in ottima salute e hanno buone prospettive per chiudere l’anno in crescita. Fa eccezione il titolo di Tim, che ha subito…

Leggi di più

La Bce ha fermato la stretta monetaria. La decisione ha causato un certo stupore e questo sorprende perchè è evidente che l’economia sta affondando. Se lo stop sia definitivo, non è chiaro. Almeno in Europa, probabilmente non ci saranno altri aumenti e, nonostante il rialzo delle materie prime, entro fine anno dovremmo vedere l’inflazione al 3%. La discesa potrebbe cominciare fra il primo e il secondo semestre del 2024. La stretta monetaria ha colpito duramente l’immobiliare: i prezzi delle case non sono ancora scesi, ma si registra già un calo delle compravendite, a causa delle difficoltà a rimborsare le rate…

Leggi di più

Il settembre delle Borse europee si è chiuso male e ottobre ha confermato il trend al ribasso.  Piazza Affari è maglia nera continentale, con cali di oltre l’1% a seduta. Solo il ribasso del petrolio ha dato un po’ di fiato agli investitori, anche se il graduale arretramento dell’euro nei confronti del dollaro può attutirne gli effetti. Non è ancora detto sia un trend negativo. E’ più corretto parlare di ritracciamento dovuto, prima di tutto, alla stagionalità – in autunno le Borse solitamente si riposizionano verso il basso – e alla natura dei listini europei molto sensibili alla recessione. Ha…

Leggi di più

La Fed ha deciso di fermare la crescita dei tassi. J. Powell ha affermato che potrebbero essere necessari altri aumenti e che i tassi rimarranno alti per lungo tempo e questo preoccupa i mercati. Anche la Banca d’Inghilterra e la Banca Nazionale Svizzera hanno optato per una pausa, lasciando rifiatare le rispettive economie. Cosa che non ha fatto la Bce, il cui ritmo serrato rischia di portare al disastro economia, potere di spesa delle famiglie e Stati con debito pubblico alto. Goldman Sachs ha già accennato a una possibile impennata degli spread – e questo forse significa che hanno già…

Leggi di più