domenica 30 Giugno 2024

Piazza Affari vede ancora rosa

In una settimana positiva per le Borse Europee, Milano chiude ancora una volta in posizione di leadership. Emerge il ruolo dei titoli bancari, ma anche di quelli assicurativi. Ottima prestazione di Enel. Sui tassi, le banche centrali sono divergenti: la Svezia inizia a tagliare, la Bce è sempre più vicina alla prima sforbiciata, mentre la Banca d’Inghilterra tiene tutto fermo. E la Fed…

La Borsa di Milano ha archiviato una nuova settimana sul tetto d’Europa, con i listini del nostro continente che hanno evidenziato buone performance, grazie ai titoli bancari e assicurativi. Entrambi i settori hanno beneficiato di ottimi risultati, del miglioramento dell’economia italiana e dell’aspettativa di limitati tagli ai tassi, che agevolano le banche per il livello alto degli interessi sui prestiti e le assicurazioni per la maggior attività sulla parte vita.

In controtendenza Bff Bank che ha invece visto cadere in picchiata il valore dei suoi titoli a causa del blocco dei dividendi, imposto da Banca d’Italia dopo l’ispezione di gennaio, durante la quale ha evidenziato una differenza di metodi di contabilizzazione dei crediti dal 2021 in avanti, non adeguati ai dettami dell’Eba. Le preoccupazioni sono legittime, ma eccessive, dato che la banca sta già provvedendo agli adeguamenti richiesti. Il titolo è in recupero e gli analisti di Mediobanca lo hanno definito neutral. Le azioni Bff Bank, a questi prezzi, potrebbero rivelarsi un investimento interessante.

Sul fronte dei tassi, dopo riduzione del costo del denaro in Svizzera, è ora la volta della Svezia che, ha portato il valore di riferimento a 3,75%. Nessun segnale decisivo, invece, dalla Fed, mentre Bank of England, che per ora non è intervenuta, facilmente seguirà le orme dell’Eurotower. Sembra che sarà quindi la Bce la prima a procedere ai tagli. Se si verificasse la strana (e difficilmente pronosticabile solo due mesi fa) divergenza fra Bce e Fed, con la prima in discesa e la seconda ferma oltre il 5%, ci si chiede se potrebbe accadere qualcosa di imprevedibile sul fronte del cambio euro-dollaro. Domanda di difficile risposta.

In generale, è più facile che il biglietto verde si indebolisca rispetto alla nostra moneta che non l’evenienza opposta. Buone notizie dal Pil italiano (+0.3%) che corre di più rispetto a quello francese e quello tedesco (entrambi a un +0,2%). Il Paese va dunque discretamente bene, anche se ha i soliti problemi di conti pubblici. E la difficoltà ad uscire dal pantano del Superbonus, con il vortice creato e le polemiche suscitate anche in seno alla maggioranza, non aiuta di certo. Un esempio di questo clima di tensione è dato dall’emendamento introdotto dal ministro Giorgetti. La misura prevede che le organizzazioni finanziarie non potranno più compensare i crediti del superbonus con debiti di tipo previdenziale. A causare discussioni è soprattutto la retroattività del provvedimento, non consentito dalla Bce per le leggi fiscali. Difficile prevedere il risultato della discussione tra i membri del governo. Intervenire su condomini e privati è una soluzione impraticabile. Tanto più in tempo di elezioni europee. Le istituzioni finanziarie non hanno invece alcuna influenza sul consenso elettorale. E, visti gli utili, non ne risentirebbero certo in maniera determinante.

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