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Piazza Affari chiude un trimestre brillante

Nei primi tre mesi del 2024, la Borsa di Milano ha sfiorato una crescita del 15%, percentuale che gli operatori più ottimisti si aspettavano per fine anno. Ora i mercati ondeggiano tra ottimismo e tentativi di prevedere quando si verificherà un inevitabile storno. E’ tempo di riequilibrare il portafoglio?

La Borsa di Milano ha archiviato un trimestre molto brillante, facendo segnare un +14,4%. Nel mondo ha fatto meglio solo Tokyo, con un +20%. Una simile progressione era attesa, ma al massimo per fine anno. Il risultato è stato invece raggiunto già a primavera, arrivando a contenere il semestre negativo causato dal rincaro delle materie prime. Ora i player del mercato ondeggiano tra ottimismo e tentativi di prevedere quando si verificherà un inevitabile storno. Sullo sfondo, i timori provenienti dalla situazione politica internazionale, con tensioni che non si placano e guerre che non finiscono (anzi: si temono escalation).

Gli investitori, nel dubbio, potrebbero ricalibrare moderatamente il loro portafoglio, optando per una mossa difensiva che preveda, magari, una maggior presenza del settore energetico, che ha subito una flessione troppo severa e sembra in grado di recuperare. Può rivelarsi una buona strategia alleggerire moderatamente (non più del 10%) qualche posizione nel settore finanziario, che sembra aver raggiunto un livello soddisfacente, e, magari, qualche investimento nel tecnologico, anche se c’è il rischio di vendere con troppo anticipo. Il crollo in Borsa di Apple e la revisione delle stime Tesla del primo trimestre potrebbero, per qualcuno, rivelarsi segnali di imminente flessione del settore tech, le cui società hanno capitalizzazioni elevate, che necessitano di far crescere continuamente gli utili. Impresa molto difficile per la competizione serrata. Per Tesla, può invece aver influito l’avversione della gente per le auto elettriche, poco pratiche e lunghe da rifornire.

Sul fronte dei tassi, nonostante la cautela necessaria per evitare le speculazioni, c’è necessità di agire, se non altro per le aziende più indebitate che, permanendo l’attuale costo del denaro, rischierebbero di fallire. Si preannunciano invece guai per il settore assicurativo dopo il tragico crollo del Francis Scott Key Bridge di Baltimora, causato da una nave che ha urtato un pilastro del ponte. Il sinistro potrebbe diventare uno dei più costosi della storia marittima. Sarà soprattutto arduo capire chi paga cosa, dato che varie compagnie sono coinvolte. Un evento del genere porta con sé un inevitabile paradosso: saliranno i premi, anche se è improbabile che la circostanza possa ripetersi.

Torniamo in Italia, per l’incidente informatico (fortunatamente risolto) che ha colpito i correntisti Bnl. Molti clienti hanno visualizzato sul loro home banking vari addebiti, e in qualche caso il conto è apparso azzerato. La vicenda, che ha visto un intervento tempestivo da parte della banca e la risoluzione del problema in tempi brevi, dovrebbe farci riflettere sui pericoli insiti nella tecnologia che gestisce l’economia, come le relazioni professionali, sociali e personali. Rischi di cui siamo perfettamente consapevoli e di cui abbiamo paura: è sufficiente un incidente informatico per scatenare il panico.

Carlo Vedani
Carlo Vedanihttps://alicantocapital.com/
Collaboratore. Amministratore delegato di Alicanto Capital
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