Ci sarà anche un po’ di Lunigiana sabato 28 settembre presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze quando verrà presentato il libro a cura di Francesco Cutolo, “La spagnola in Toscana. Saggi sulla pandemia influenzale del 1918-1920” (Viella).
Tra i contributi due saggi sulla Lunigiana: il primo di Enzo Menconi “Una guerra nella guerra: le vittime militari dell’influenza spagnola nei Comuni di Carrara, Pontremoli e Zeri”, il secondo di Melania Sebastiani “La Spagnola nel tempo delle Salesiane di Aulla”. Presentato in anteprima per le Notti dell’archeologia di San Caprasio qualche anno fa, il suo studio nasce in seno a Fili di Juta: alle ricerche attorno la Filanda. Analisi, esperienze presentate tra convegni e conferenze nelle principali città della Toscana.
«Sono stata coinvolta dal principio – racconta Melania – le ricerche sono durante fino all’invio in stampa. Il mio è un saggio al passo con i tempi, tra storia, società, antropologia e una buona dose di storia biografica. Nasce su stimolo di mio zio Gildino, durante un pranzo, ascoltavamo un telegiornale che annunciava notizie di un nuovo virus dalla Cina. In quell’occasione lui m’ha ricordato che la mia bisnonna usava dire che la Spagnola se n’era andata così come era arrivata».
«Lei perse suo padre, per la spagnola. Perse i capelli, la mamma. In quel periodo non c’era l’aspirina, sui giornali si rincorrevano i necrologi, le scuole avevano tardato ad aprire, i cinematografi erano chiusi, i funerali si svolgevano con le sole esequie, ci si raccomandava di lavarsi spesso e l’acqua non c’era. Sullo sfondo: fame, povertà, Grande Guerra. Mi sono mossa tra videogiochi, canzoni, quotidiani, cimiteri, archivi, elicriso di Punta Mesco e chiesa di Fivizzano. Fino al Marocco, in chiosa».
Il saggio s’inserisce nel lavoro risultato di un progetto pluriennale realizzato da Istituto storico della Resistenza di Pistoia e Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, svolto in collaborazione con la Rete toscana degli Istituti storici e con altre associazioni/enti della Toscana.
L’attenzione verso la Spagnola si è risvegliata nel 2020, avendo lo stesso ceppo del Covid-19. Francesco Cutolo, in quel momento dottorando alla Normale, ha indetto un bando per raggruppare i filoni di ricerca e da lì sono iniziati quattro anni di confronti, ricerche, interviste, comparazioni che oggi portano a questa opera.