25 Aprile 2024, giovedì
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Insegnare alla scuola Primaria l'Informatica? Why not?

” Vi racconto come una piccola scuola di provincia, con pochi mezzi a disposizione, ma tanta volontà e determinazione, può realizzare un piccolo sogno e stare al passo con i tempi…”
Durante questo anno scolastico ho avuto la possibilità di accompagnare alcuni piccoli allievi delle classi 3-4-5 della scuola primaria di Barbarasco in un’avventura intitolata: “Alla scoperta dell’informatica”.
Il Progetto nasce dalla consapevolezza che, sempre più spesso, l’informatica viene associata erroneamente al computer, e sempre più spesso i bambini, che sono esseri multimediali, confondono la tecnologia e la scienza con la magia.
Da qui la necessità di far conoscere loro cosa sia realmente questa nuova scienza che prepotentemente invade la nostra vita quotidiana.
Il Progetto è stato subito accolto positivamente sia dalla scuola, sia dalle insegnanti, che si sono subito attivate e rese disponibili per la sua realizzazione.
Le lezioni tenute in classe, spiegate con concetti semplici ma basilari e pensate per introdurre i ragazzi alla scoperta di questa nuova disciplina, hanno suscitato la gioia e la compartecipazione attiva degli studenti, che si sono dimostrati piacevolmente propensi all’ascolto e all’apprendimento.
Il nostro viaggio è stato scandito dal tempo: siamo partiti dai computer primordiali utilizzati dai nostri antenati, attraversato le principali tappe della sua progettazione, navigato sulle onde delle tecnologie informatiche moderne ed infine sognato ad occhi aperti sulle scoperte fantascientifiche che ci riserva il futuro.
Con orgoglio vedevo gli occhi dei mie alunni accendersi lungo il nostro percorso, il loro vocabolario arricchirsi di termini dei grandi e mi sono sorpresa nella consapevolezza di quanto questi piccoli adulti siano in grado di apprendere e di crescere: tutti, nessuno escluso!
La nostra avventura non si è però limitata solo al corso e alle lezioni svolte in classe, ma ci ha portato anche alla partecipazione al concorso: “Programma una Storia” bandito a marzo dal Miur.
Il concorso prevedeva che i piccoli allievi si cimentassero nello sviluppo di un elaborato utilizzando tecniche di coding: sì, dovevano diventare piccoli programmatori.
L’elaborato doveva riferirsi ad una specifica opera letteraria liberamente scelta e doveva essere prodotto utilizzando una piattaforma messa in essere da stuidio.org ed adottata dal progetto programma-il-futuro.
La partecipazione a questo concorso è stata una sfida: le ore a disposizione a scuola non ci permettevano di poter dedicare tempo al progetto, cosi il comune ci ha messo a disposizione i locali ed i computer della biblioteca, per permettere ai ragazzi di poter preparare l’elaborato al di fuori delle ore scolastiche.
L’attività ha coinvolto anche le insegnanti che a scuola hanno coordinato i ragazzi nella stesura della favola, successivamente codificata in biblioteca nell’attività del sabato pomeriggio.
Sì, avete capito bene il sabato pomeriggio! La sinergia fra scuola, comune e le famiglie ha reso possibile che una piccola scuola, come quella di Barbarasco, potesse partecipare ad un concorso nazionale con ben 3 classi.
Una cosa non da poco visto che in tutta la Toscana le classi partecipanti sono state solo 5 (3 le nostre!) e che, a livello nazionale, meno di 200 classi hanno aderito e presentato un progetto!
Sono orgogliosa di avere avuto l’opportunità di poter trasferire alcune mie conoscenze ai bambini di oggi, che saranno il futuro di domani.
Orgogliosa e grata del loro operato, e felice con loro per la ricezione dell’attestato di Partecipazione (ancora siamo in attesa dei vincitori. Teniamo le dita incrociate!).
Non abbiamo vinto il concorso, o meglio ancora non lo sappiamo, ma abbiamo vinto, abbiamo vinto perché questa esperienza li ha fatti crescere e ha permesso loro di respirare “aria di innovazione”.
Quando dovevo iniziare questo percorso, qualcuno mi ha detto che era un percorso ambizioso, insegnare informatica ai bambini, insegnare loro cosa sia e come funziona un computer, cosa è un sistema binario, una rete informatica, un motore di ricerca, cosa si intende per Intelligenza Artificiale….
Si, un progetto ambizioso tutt’altro che banale: la difficoltà più grande per me è stata quella di trovare terminologie semplici per far comprendere concetti complessi. Per fortuna ad ascoltarmi avevo delle “spugne”, menti in cerca di risposte, che con gioia ed entusiasmo hanno assorbito e fatte proprie le miei parole.
Il progetto era ambizioso, ma è riuscito ed è riuscito grazie anche alle sinergia di una lavoro di squadra; la preziosa disponibilità dei ragazzi, che spontaneamente hanno lavorato anche di sabato pomeriggio, quella delle famiglie che hanno sacrificato tempo per stare insieme, della scuola che ci ha permesso di poter mettere in essere il progetto ed infine quella del comune che ci ha messo a disposizione gratuitamente i locali e i computer per partecipare al concorso.
Si comprende quindi quanto sia importante che questo non sia un progetto isolato, ma che venga preso ad esempio e che ne favorisca il prolificare di nuovi.
Nuovi progetti dove il coinvolgimento degli studenti, dei genitori delle insegnati e delle istituzioni favoriscano un percorso orientato al “successo formativo” dei ragazzi, attento a fornire competenze relazionali e strumenti che consentono loro di camminare nel mondo e che li permetta di orientarsi (e ri-orientarsi) in una realtà in continuo mutamento.
“La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo.”
(Malcom X)
Dott.ssa Olivelli Elisabetta

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