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Comitato in Difesa del Diritto alla Salute Lunigiana: "Ecco le criticità dell'ospedale di Fivizzano e i nostri auguri per il 2020"

“Ci ritroviamo per l’ennesima volta a dover nostro malgrado segnalare disservizi che si stanno verificando presso l’Ospedale di Fivizzano”, scrive in una nota stampa Gabriele Mazzoni del Comitato in Difesa del Diritto alla Salute Lunigiana.

“Nonostante le nostre ripetute denunce, anche recenti, ad oggi l’ambulatorio di pediatria resta chiuso e non è dato sapere per i giorni a venire quando il pediatra che attualmente è in malattia verrà sostituito. Stessa situazione dobbiamo registrare per l’ambulatorio di ortopedia,per il mese di gennaio non si conosce ancora se e quando sarà presente un medico ortopedico per garantire il servizio,si prospettano disagi quindi anche per gli utenti che affluiranno al Pronto Soccorso. Anche la radiologia ha dovuto fare a meno del medico radiologo almeno un paio di giorni nelle ultime due settimane di dicembre”.

“Il Comitato a questo punto – dice Mazzoni -, si rivolge agli organi competenti con l’intento di conoscere le prospettive reali riguardo questa situazione di carenza di personale che sta mettendo e metterà in serie difficoltà la struttura ospedaliera di Fivizzano, considerando anche i pensionamenti importanti che si susseguiranno nei prossimi mesi”.

“Il nostro Comitato si sta occupando da molti anni ormai della situazione sanitaria locale,e anche pur avendo ottenuto qualche risultato e vinto qualche battaglia, ad oggi constatiamo che l’attività di centralizzazione a tutti i costi, con la conseguente delocalizzazione dei servizi fondamentali nelle aree periferiche e disagiate come la nostra, non si è arrestata. Forse una presa di coscienza sincera della politica a livello locale e regionale potrebbe ancora riuscire a rallentare e magari a scongiurare il lento ma costante spopolamento del nostro territorio”.

“Il nostro sentimento oggi è di profondo rammarico, perché nonostante gli svariati incontri con l’assessore alla Sanità i responsabili sanitari i rappresentanti politici anche a livello regionale, le audizioni in terza commissione, i tavoli tecnici, le interrogazioni presentate in Consiglio Regionale, le manifestazioni,le segnalazioni e le denunce a mezzo stampa,siamo arrivati due volte al Ministero della salute con il CREST, scartabellato leggi,regolamenti,analizzato dati,fatto accessi agli atti,raccolto firme per petizioni, in tutti questi anni non siamo riusciti ad ottenere risultati importanti, che possano garantire alle nostre comunità i livelli essenziali di assistenza la sicurezza sanitaria di tutti i cittadini”.

“Abbiamo sempre e soltanto chiesto che ci venga riconosciuto il diritto fondamentale alla salute – evidenzia Mazzoni -, con priorità ad avere risposte celeri all’emergenza-urgenza ,vogliamo dei veri Pronto Soccorso nei nostri Ospedali e reparti in grado di curarci. Lo chiediamo dal 2013 da quando un sistema che funzionava è stato smantellato. Nelle nostre zone in inverno le strade si ghiacciano e si riempiono di buche, e le ambulanze continuano ad andare su e giù da e per la montagna,le donne in gravidanza continuano a fare chilometri per visite e controlli e a sperare di non avere un parto precipitoso,e i bambini devono viaggiare come pacchi per essere visitati o ricoverati lontano dalle proprie case”.

“Il nuovo Piano Sanitario “grida” parole chiave come: ridurre le disuguaglianze equità e giustizia sociale,centralità delle persone delle famiglie e comunità. Nel target dedicato alle popolazioni residenti nelle aree interne e insulari si legge: “La fruizione dei servizi Sanitari da parte della popolazione della Regione Toscana deve essere garantita in maniera equa ed universalistica a prescindere dalla sua collocazione geografica”. Il nostro augurio per il nuovo anno e che si passi finalmente dalle parole ai fatti, non si può aspettare ancora”.

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