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Il 25 marzo a Bagnone giornata per la cura preventiva di diabete e fegato

“Secondo l’OMS il diabete è in continuo aumento: nel 2000 la stima dei diabetici adulti era pari a 151 milioni, nel 2009 era salita a 285 milioni; nel 2021 l’IDF (International Diabetes Federation) calcolava nel mondo 536 milioni di diabetici. In Italia l’ISTAT nel 2020 stima una prevalenza del diabete pari al 5.9% sia negli uomini che nelle donne pari a oltre 3.5 milioni di persone. Importante la prevenzione”.

Così dice Ottavio Giampietro diabetologo dell’Università di Pisa che giudica positivamente la giornata di prevenzione che si terrà sabato 25 marzo con orario 9-13 e 15-19 a Bagnone in Lunigiana dal titolo accattivante “Bagnone in salute” nel Centro polifunzionale in località Grottò.

L’iniziativa è della Confraternita di Misericordia locale presieduta dal Governatore Mareno Barbieri con il patrocinio della Confederazione regionale delle Misericordie, del Comune e d’intesa con il Coordinamento provinciale delle Misericordie apuane. Coinvolte anche le Misericordie di Pontremoli, Villafranca, Pontremoli.

Per effettuare le prestazioni gratuite occorre prenotarsi telefonando in orario d’ufficio alla Misericordia di Bagnone tel 0187 429234. In questa giornata verranno effettuati: le misure di pressione arteriosa, peso, altezza, circonferenza vita, elettrocardiogramma (ECG), eco-elastometria e steatometria epatiche e pletismografia arteriosa per il calcolo dell’indice pressorio braccio/caviglia per la prevenzione delle alterazioni vascolari responsabili soprattutto del piede diabetico. Gli esami strumentali saranno eseguiti con l’utilizzo si sofisticate apparecchiature di ultimissima generazione utilizzate da specialisti di altissimo livello.

“Una giornata importante – spiega Ottavio Giampietro -. Il diabete mellito è una patologia cronica a notevolissima diffusione in tutto il mondo, destinata ad aumentare nel prossimo futuro ovunque: nei paesi sviluppati (Europa, Nord America, Australia) così come soprattutto in quelli emergenti o in via di sviluppo (Africa, Asia, Sud America). Il diabete mellito comprende un gruppo di disturbi metabolici complessi caratterizzati principalmente da iperglicemia. Si distinguono un diabete tipo 1 (immuno-mediato, circa il 10% dei casi, caratterizzato da una progressiva distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas, che producono l’insulina), un diabete tipo 2, (diabete dell’adulto, circa il 90% dei casi,caratterizzato da ridotta sensibilità e resistenza periferica all’insulina). Esiste inoltre il diabete gestazionale, disturbo metabolico che può interessare le donne non diabetiche in occasione della evenienza gravidica ( diverso dalla gravidanza nella donna già diabetica).

Il diabete mellito è una patologia rilevante per le complicanze a lungo termine micro e macrovascolari cui i pazienti possono andare incontro. Fra le micro-vascolari vanno ricordate la retinopatia diabetica quale maggiore causa di cecità negli adulti, la nefropatia diabetica principale causa di insufficienza renale fino alla dialisi, la neuropatia diabetica con difficoltà di sensibilità fino a quelle posturali oltre che sul piano vegetativo (diarrea, disturbi gastrici). I diabetici presentano inoltre un rischio molto più elevato di complicanze macrovascolari (soprattutto cardio- e cerebrovascolari; piede diabetico responsabile del 60% delle amputazioni non traumatiche delle gambe) rispetto ai non diabetici , e questo condiziona una ridotta aspettativa di vita. Mentre il diabete tipo 1 tuttora può essere difficilmente prevenuto, il diabete tipo 2 è in parte condizionabile modificando i vari fattori di rischio quali l’obesità, la nutrizione, l’attività fisica, l’ipertensione arteriosa, il fumo di sigaretta, la vita sedentaria.”

Gli fa eco il Direttore Scientifico dell’evento Ferruccio Bonino, scienziato di livello internazionale che ha contribuito alla scoperta dei virus epatici maggiori “B”,“C”e“D” che sarà presente alla giornata: “Oggi l’evoluzione delle conoscenze e tecniche diagnostiche permette di andare oltre la cura delle lesioni causate dalle malattie conclamate in quanto è possibile diagnosticare alterazioni biologiche e funzionali in fase precoce, asintomatica quando tali condizioni di cronicità non rappresentano ancora malattie sintomatiche. In questi casi la cura deve necessariamente essere personalizzata in quanto la cura preventiva o cura della salute impone attenzioni, canoni e paradigmi molto diversi dalla cura della malattia conclamata. Esistono perciò nuovi bisogni di cura della salute e prevenzione per la cura appropriata e tempestiva che può evitare lo sviluppo delle lesioni irreversibili con la massima soddisfazione del cittadino e la minor spesa per i sistemi sanitari.

Redazione
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