Il consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani, chiede alla Giunta di perseguire nell’azione di monitoraggio per arginare il problema presente nei territori della provincia di Massa Carrara e di Grosseto.
La cecidomia delle foglie dell’olivo è un dittero galligeno che aggredisce la pianta dell’olivo con conseguenze negative sulla produzione.
Negli ultimi questo fenomeno si è manifestato in alcune regioni italiane, tra cui la Toscana. In particolar modo nella provincia di Massa Carrara, nella Lunigiana, nel versante di Fivizzano, Casola, Fosdinovo e ad Aulla, e in quella di Grosseto.
“Si tratta di un insetto presente nei nostri territori, di cui i rappresentanti dell’associazione A.S.O.A.L. Sentieri dell’Olio Apuo-Lunigianesi, il coordinatore Franco Cresci e il presidente Adriano Petacchi ne hanno evidenziato i rischi per le nostre produzioni, portando avanti un lavoro di sensibilizzazione importante verso le istituzioni da cui nasce anche questa mozione”, commenta Giacomo Bugliani.
“Un atto con cui chiedo alla Giunta regionale di proseguire il monitoraggio e lo studio della cecidomia intrapresi dal Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con la Scuola Sant’Anna di Pisa già a partire dal 2016, finalizzati all’individuazione di soluzioni per arginare il fenomeno anche attraverso la sperimentazione di tecniche biologiche. E a promuovere, di concerto con le associazioni di categoria del settore agroalimentare e con gli enti locali dei territori interessati, una campagna informativa volta ad orientare correttamente le azioni messe in campo dai tecnici e dagli olivicoltori”.
“L’obiettivo è fermare il proliferare della cecidomia con interventi che non comportino danni alle coltivazioni, ad esempio quelli orientati ad incentivare la presenza di antagonisti naturali del predetto fitofago”, sottolinea il consigliere.
“Nel 2019, la Scuola Superiore Sant’Anna, in accordo con la Regione, ha promosso la progettazione di una rete di monitoraggio sul perdurare di infestazioni ritenute critiche e di segnalazioni relative alla diffusione della cecidomia”, continua Bugliani.
“In Toscana in diversi casi sono comparsi focolai del fitofago che stanno provocando danni pesanti sulla produzione che, nei casi più gravi, possono portare alla defoliazione compromettendo l’attività vegetativa delle piante, la produzione dell’anno ed anche una riduzione della produzione fiorale dell’anno successivo con relativa perdita di prodotto. Uno scenario da scongiurare in una terra, come la Toscana, in cui il comparto dell’olio rappresenta un’eccellenza di assoluta centralità per tutto il comparto agroalimentare: un settore da tutelare con tutte le competenze e gli strumenti che abbiamo a disposizione”.