Fremono i preparativi per la venticinquesima edizione de La Castagna Racconta, la festa che ogni anno porta migliaia di persone a scoprire il borgo di Licciana Nardi, naturalmente allestito ‘a tema’. Realizzata nel 1999 a partire da un’idea dell’allora vicesindaco Giuseppe Malaspina, questa sagra d’autunno nasce per riunire gli abitanti attorno, appunto, alla castagna e, ci dice Maria Rosa Giorgi, «ci riesce, è un trionfo da questo punto di vista».
Così ogni anno, guidati e diretti dal Comitato della Castagna, tutta la popolazione con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Pro Loco Malaspina, si prepara a vestirsi e vestire il borgo a festa. Quest’anno sarà sabato 12 ottobre, domenica 13 ottobre, sabato 19 ottobre e domenica 20 ottobre, come da tradizione il secondo e terzo fine settimana del mese, dalle ore 15 e, volendo, anche per pranzo, a focaccette, la domenica.
Vera attrazione della festa sono ovviamente le molte specialità a base di castagna: dalle mondine alle soladele, dalle patone ai cian. Altrettanto attraente resta comunque il programma che per quattro giorni porta gioia, degustazioni, musica, spettacoli, animazioni e (l’abbiamo detto?) festa con la partecipazione di ospiti come: Ivano e la sua fisarmonica, Massimo Pugno di Fuoco e i trampolieri Circotà, Kraken Teatro e danza con le alunne di Darlene Di Vizia, Mario Badiali e – gran finale – Bugelli and The Pattonars. In più inserisce una visita guidata a cura di Sigeric (la prima domenica), una doppia presentazione di libri nel centenario dalla nascita di Alceste De Ambris. Questa con Francesco Micheli, in tema, e Riccardo Boggi per il suo Ciel sereno e terra scura (la seconda domenica).
Infine non ultimo promette un’apertura straordinaria con il Giardino d’Amore reso visitabile per l’occasione dalla proprietà. Poi l’ormai imperdibile premiazione del concorso per bambini che, per iniziativa della stessa Giorgi, da anni partecipano con disegni, favole, elaborati a tema (loro, tra le altre cose, è in qualche modo la locandina). Insomma, ci si veste, ci si prepara, si corre per gustare la propria castagna, sapendo – tra le altre cose – che questa comunità si muove e si riunisce per la comunità stessa. Tutto il ricavato viene infatti devoluto a opere per il paese, per la collettività (dalle panchine alla filodiffusione a donazioni per la chiesa). Viva!