Si è concluso lo scorso venerdì – volutamente prima dell’ottantesima commemorazione della strage nazifascista – il nuovo festival del borgo e della comunità di Vinca. Sono oltre 2000 le persone che in tre giorni hanno raggiunto i piedi delle Apuane per assistere a tre giorni d’arte, cinema, teatro, musica e, soprattutto, comunità. È l’idea (realizzata) del regista, drammaturgo e poeta Michelangelo Ricci e, prima di chiunque altro, della sua squadra: Il Teatro dell’Assedio, Compagnia Ribolle e LiberLabor, con lui alla guida. L’obiettivo: far paese e memoria.
In primo luogo, mercoledì 21 agosto, nella serata d’apertura, con la prima assoluta del docufilm “La Dea di Pietra“, presso l’ex scuola, da qualche mese base dell’evento, delle produzioni e dell’attività. Un film incentrato sulle testimonianze dei superstiti, presenti (ad emozionarsi, assieme a 600 spettatori) in prima fila. Un film presentato con sonorizzazione dal vivo a cura dei musicisti Rocco Marchi, Erik D’Agostino e Massimiliano Furia. Un momento commovente con immagini, percussioni, contrabbasso e musica elettronica.
Non meno emozionanti, a detta veramente di tutti, le due serate successive dedicate allo spettacolo OperaVinca: ventinove persone, tra artisti affermati, giovani e comunità, hanno presentato ai molti presenti il risultato di un mese di residenza artistica. Aperte all’ex cinema, affrescato dalle giovani artiste Natalia e Cristina Morettini con un’installazione anch’essa suggestiva, le due serate hanno poi seguito le strade del paese aprendosi ad altre installazioni e performance. Tra queste, i concerti di Aurora Loffredo, Stive Lunardi, Rocco Marchi, Davide Giromini e Alessio Lega, la performance canora presso la fontana, l’installazione realizzata da Lia Battaglia con i bambini di Vinca, la poesia di Michelangelo Ricci nell’interpretazione di Pardo Fornaciari: l’intero luogo memoria, opera.
Per gli organizzatori, un risultato entusiasmante, meta e traguardo che già da ora dà fiducia. Il passo giusto per pensare alla prossima edizione e, più di questo, alla forza continua di una realtà come quella creata. Un centro socio-culturale che creativamente e fattivamente riesca di giorno in giorno a unire gli abitanti, a rendere Vinca fucina artistica.
C’è tutta la voglia e intenzione di crescere ed anche raggiungere il sostegno delle istituzioni per un progetto continuativo, protagonista la cittadinanza. Proseguirà senz’altro, oltre il programma di produzioni, installazioni e residenze d’artista, la produzione del progetto documentario “La Dea di Pietra”, tutta la spinta multimediale e d’insieme che guida il festival.
Il nostro compito, seguire l’evoluzione di Vincanta.