Aula magna dell’Istituto Cappellini-Sauro di La Spezia. Dall’altra parte dello schermo, a oltre 3.000 chilometri di distanza, alcuni ragazzi della scuola metropolitana di Kharkiv, Ucraina, si collegano dalla profondità dei tunnel sotterranei della città. Due mondi opposti, accomunati dalla curiosità di conoscersi, si sono incontrati ieri in un collegamento storico: la prima videoconferenza tra una scuola italiana e una ucraina dall’inizio della guerra.
I ragazzi di Kharkiv seguono le lezioni nei tunnel della metropolitana, trasformati in scuole per proteggerli dai bombardamenti. Un ambiente surreale, dove la paura costante dei missili russi viene affrontata con coraggio e determinazione. Per un giorno, però, la guerra è rimasta sullo sfondo, sostituita dal desiderio di confronto e dalla voglia di scoprire come vive chi è al di fuori di un conflitto quotidiano.
L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione italo-ucraina “Heroiam Slava”, con il supporto del presidente dell’associazione, l’avvocato Gabriele Dallara, e grazie alla collaborazione dell’interprete ucraina Lesya Babiy, medico rifugiata a Massa e originaria di Kharkiv. L’idea ha preso vita con il supporto dei docenti dell’istituto spezzino e di Vladislav Maistrouk, giornalista ucraino, e ha coinvolto studenti, insegnanti e rappresentanti istituzionali.
Due mondi, un unico dialogo
Le prime battute del collegamento sono state cariche di emozione e timidezza. In Ucraina, i ragazzi hanno raccontato la loro realtà, fatta di lezioni sotterranee, allarmi missilistici e adattamento a una nuova normalità. “Non è facile vivere con la paura costante dei bombardamenti – hanno spiegato – ma ci siamo abituati e cerchiamo di andare avanti. Studiamo due volte a settimana in presenza per tre ore e il resto delle lezioni le seguiamo online. Qui almeno ci sentiamo al sicuro”.
Dall’aula magna di La Spezia, gli studenti italiani hanno ascoltato con attenzione, rivolgendosi ai coetanei ucraini con domande semplici ma cariche di significato: “Come si vive con la paura costante? Cosa significa per voi essere felici?”.
Le risposte sono state sincere e toccanti. “La felicità – hanno detto i ragazzi ucraini – è stare uniti, vicini e trovare nuovi amici. Speriamo che presto si possa tornare a vivere una normalità vera”.
Un collegamento che accende speranza
L’incontro non è stato solo un momento di dialogo ma una vera e propria finestra aperta su due realtà. La Spezia, con la sua quotidianità tranquilla, ha offerto un sostegno morale a Kharkiv, dove il Natale si prepara ancora una volta nei tunnel della metropolitana.
Alla conferenza hanno partecipato anche il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, e un rappresentante dell’ambasciata ucraina in Italia. Il sindaco ha ribadito il sostegno della città e della provincia alla causa ucraina, ricordando le numerose iniziative solidali portate avanti dalla comunità spezzina.
Il collegamento si è concluso con una promessa: “Rivediamoci presto, online o di persona”. Un messaggio che va oltre le distanze e che, per una mattina, ha unito due generazioni, entrambe desiderose di guardare al futuro con speranza e determinazione.