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Toscana, consiglio regionale condanna gli atti di violenza fascista, Lega astenuta e FdI non vota

“Solidarietà agli studenti vittime degli episodi di squadrismo, ferma condanna degli atti di violenza e preoccupazione per il clima di odio che coinvolge, loro malgrado, gli istituti di istruzione secondaria fiorentini”. Così si è espresso oggi il Consiglio regionale approvando la mozione presentata dal gruppo consiliare del Pd (primo firmatario Vincenzo Ceccarelli). L’atto, che ha recepito gli emendamenti di Italia Viva e del Movimento 5 Stelle, è stato approvato con 22 voti favorevoli, 4 astenuti (del gruppo Lega). Il gruppo di Fratelli d’Italia, che ha presentato sulla stessa vicenda una propria mozione (primo firmatario Francesco Torselli), che è stata poi respinta dall’Aula, non ha partecipato al voto.

La mozione approvata fa riferimento all’aggressione avvenuta sabato 18 febbraio nei confronti di alcuni studenti del liceo Michelangiolo e a “un episodio analogo avvenuto il 9 febbraio al liceo Pascoli di Firenze”. Oltre a “esprimere vicinanza al corpo scolastico e apprezzamento per il senso civico dell’insegnante del Michelangiolo intervenuto a fermare l’aggressione”, impegna la Giunta a proseguire sul piano politico e culturale con l’opera di contrasto al crescente clima di odio e discriminazione, contrastando con forza ogni azione che utilizza metodi e forme proprie del fascismo o comunque non rispettose del pluralismo”. Inoltre si chiede che la Giunta “si attivi nelle sedi opportune”, “affinché vengano assunti tutti i provvedimenti necessari atti a garantire l’incolumità degli studenti toscani”. L’atto è stato emendato da Italia Viva prevedendo che in caso di eventuale procedimento penale la Regione Toscana si costituisca parte civile. L’emendamento era stato sottoscritto anche da Silvia Noferi (M5Stelle).

Le due mozioni hanno impegnato l’Aula in un dibattito unico che si è aperto con l’intervento di Vincenzo Ceccarelli. Facendo riferimento alla mozione presentata da Fratelli d’Italia, il capogruppo del Pd ha sottolineato come “ciò che è accaduto non si può definire ‘rissa’: è una vicenda che ha un chiaro stampo politico che coinvolge studenti appartenenti a un’organizzazione di destra”. Ha poi ricordato come al momento ci siano sei indagati, di cui tre maggiorenni. “Questa vicenda non solo ci inquieta e ci preoccupa – ha detto -, ma è inaccettabile, soprattutto nel momento in cui la libertà di espressione viene limitata con le botte in un luogo, la scuola, preposto al dialogo e al confronto”. Ceccarelli ha poi ribadito come l’aggressione “abbia caratteristiche di stampo squadrista ed è doveroso da parte del Consiglio regionale della Toscana, una regione in cui l’antifascismo è nel Dna di ogni istituzione, condannare questo episodio”.

“In tanti anni da amministratore non avevo mai assistito a un’aggressione di questo tenore – ha dichiarato Maurizio Sguanci (Italia Viva) – Ancora più raccapricciante il fatto che sia avvenuto di fronte a una scuola, istituzione che insegna valori di pluralità e democrazia. Un episodio attribuibile a forme antiche di squadrismo in cui è emersa solo la voglia di aggredire e far del male, che poteva avere delle conseguenze ben peggiori”.

Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle) ha definito la vicenda un “atto di squadrismo che riguarda fatti della nostra storia recente che pensavo non avrei mai visto in vita mia. Rispetto ad altre società e ad altre nazioni – ha aggiunto – abbiamo il vantaggio di saper riconoscere gli atti di fascismo, che devono essere condannati senza indugi”.

Elena Meini (Lega), il cui gruppo consiliare ha votato a favore della mozione presentata da Fratelli d’Italia, ha invece parlato di “strumentalizzazione politica della vicenda”. “E’ un dovere di tutte le forze politiche porre una ferma condanna a qualsiasi atto di violenza come quello avvenuto di fronte al liceo Michelangiolo – ha affermato – Ma in quest’aula noi abbiamo la responsabilità di evitare la strumentalizzazione politica che porta ad alimentare altre forme di odio, violenza, discriminazione. Di vicende come questa nei giornali ne abbiamo viste altre, sia da destra sia da sinistra, e queste forme di violenza esistono ancora oggi. E’ nostro compito cercare di buttare acqua per evitare che casi come questi si possano ripetere. Mi spiace non essere arrivati a una mozione condivisa, ma a un testo che continua a contrapporre i partiti e le parti politiche”.

Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) ha evidenziato come al momento siano ancora in corso le indagini e ha fatto riferimento al “corteo antifascista andato in scena ieri a Firenze, dove sono stati scanditi slogan di violenza verbale in cui si inneggiava alle foibe, che esprimevano minacce verso il presidente del Consiglio e offese verso le istituzioni”. Ha poi ribadito il suo intento di “uscire con una voce unanime di condanna di qualsiasi forma di violenza, utilizzata per propaganda o per lotta politica, a prescindere dalla sua provenienza”. Infine ha ricordato come la sua mozione impegnasse “il presidente del Consiglio regionale a promuovere un incontro “con i rappresentanti degli studenti delle scuole fiorentine e toscane, finalizzato a ritrovare un clima di armonia e rispetto reciproco dopo i fatti violenti degli ultimi giorni”.

Secondo il consigliere del Pd Andrea Vannucci, “la strumentalizzazione nasce laddove non si vogliono vedere i fatti per quello che sono. Abbiamo visto tutti i video e abbiamo provato una reazione di sconcerto davanti a un ragazzo che ne colpisce un altro con calci alla testa. Ma la costernazione non ha portato tutti alla stessa reazione ed è lì che, a mio modo di vedere, è mancato uno scatto da parte delle forze politiche che governano il paese in questo momento”. Riferendosi alla mozione di Fratelli d’Italia ha aggiunto: “Mettere sullo stesso piano ciò che è avvenuto sabato con ciò che è venuto ieri in corteo è un cattivo servizio che si fa ai cittadini. Ci vuole onestà intellettuale, su questo episodio non ci possono essere fraintendimenti. Mi auguravo che tutte le forze politiche prendessero posizione, quella di oggi è stata per Fratelli d’Italia un’occasione mancata”.

Cristina Giachi (Pd) ha sottolineato come “ci sia un prima e un dopo”. “Mi dissocio dalle frasi pronunciate nel corteo – ha affermato – ma le violenze non sono tutte uguali, non si può paragonare la violenza verbale, per quanto grave, a quella fisica nei confronti di un corpo picchiato a terra. Sarebbe stato sufficiente dire che quei sei ragazzi hanno sbagliato, si tratta di un fatto specifico su cui c’è un’indagine. Non farlo non aiuta questi ragazzi a crescere nella loro militanza in modo democratico e rispettoso degli altri”.

Marco Niccolai (Pd) ha evidenziato come le immagini di quanto avvenuto sabato a Firenze “abbiano colpito tutti coloro che credono nella democrazia, anche a causa della giovane età di coloro che le hanno perpetrate”. “Dobbiamo usare parole chiare – ha detto -. La violenza politica usata come mezzo sistematico di azione politica è stata portata avanti dal fascismo, con le squadracce. Ce lo dice la storia tragica del nostro paese. Per questo ‘squadrismo’ è l’aggettivo giusto per descrivere i fatti accaduti”.

Massimiliano Baldini (Lega) ha parlato “di una vicenda grave che va però ricondotta nell’alveo del dialogo”. “Oggi dobbiamo rimarcare la condanna della violenza verificata – ha detto – ma dobbiamo altresì attendere l’accertamento dei fatti che consegneranno un quadro generale compiuto, non farci prendere dalle spinte emotive. Dobbiamo avere senso di responsabilità e non esacerbare la contrapposizione politica. Oggi abbiamo perso un’occasione per costruire tutti insieme un atto che potesse dare un’indicazione su questa vicenda, condannando chi è responsabile di tutte le violenze, e credo sarebbe importante che questa opportunità venisse recuperata”.

Enrico Sostegni (Pd) ha infine ribadito come “siamo di fronte a un fatto di una gravità inaudita che ha una collocazione politica chiara”. “Questa non è strumentalizzazione – ha aggiunto – e un’istituzione come il Consiglio regionale non può essere indifferente rispetto a questi fatti”.

Redazione
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