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Sabato 7 maggio cerimonia nel cimitero di Teglia in onore del partigiano Giorgi

Da 77 anni nel cimitero di Teglia una tomba ricorda a tutti che lì riposa un “soldato russo ignoto” e fino a due anni fa nessuna ricerca era mai stata compiuta per scoprirne l’identità o ricostruire i fatti. Il velo di mistero è stato eliminato di recente con la pubblicazione del libro “Pietre di Libertà” a cura dell’Anpi Pontremoli e Zeri e dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana. E così, sabato, 7 maggio, alle 10,30 nel cimitero sarà inaugurata una targa in memoria del partigiano georgiano Giorgi Bokuchava, caduto in azione davanti alla centrale il 26 marzo 1945 mentre con altri patrioti della brigata “Val di Vara” trattava la resa del presidio tedesco che occupava l’impianto idroelettrico.

La cerimonia è organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza Apuana, dall’Anpi di Pontremoli e dal Comune di Pontremoli e vede la partecipazione diretta dell’Ambasciata della Repubblica di Georgia presso la Santa Sede. Il programma prevede il ritrovo al cimitero di Teglia e, dopo i saluti del sindaco Jacopo Ferri e del presidente dell’ISRA Paolo Bissoli, gli interventi di Caterina Rapetti (Anpi Pontremoli) e di Pierpaolo Ianni (Dottore di ricerca – ISRA).

Le conclusioni saranno affidate a SAR Khétévane Bagration de Moukrani, ambasciatrice di Georgia presso la Santa Sede. Alla cerimonia parteciperanno anche un parroco georgiano, padre Andria Latsabidze, accompagnato da tre rappresentanti del coro della sua parrocchia.

Da 77 anni la comunità di Teglia conserva la memoria di quel giovane fino ad ora sconosciuto e ne cura la sepoltura segnata da una croce artigianale in ferro sulla quale è una piccola targa in alluminio con la scritta “Soldato russo ignoto”. Le ricerche svolte negli ultimi due anni dall’Anpi di Pontremoli in collaborazione con l’Ambasciata della Georgia hanno portato ad individuarlo in Giorgi Bokuchava, soldato dell’Armata Rossa nato a Tbilisi e che, arrivato nel nostro Appennino, si era unito ai partigiani della “Val di Vara” distinguendosi subito per coraggio, valore e altruismo tanto da essere scelto per azioni di grande responsabilità.

Il 26 marzo 1945 guidava un gruppo di partigiani incaricati di prendere il controllo della centrale idroelettrica di Teglia, ma mentre trattava in prima persona la resa del presidio militare nemico rimase ucciso in un improvviso scontro a fuoco: aveva 23 anni. Il suo corpo fu poi sepolto di nascosto nella notte del 29 marzo e da allora la tomba è rimasta intatta, lì vicino all’ingresso del camposanto, curata dalle generazioni che si sono succedute nella piccola frazione del pontremolese al confine con il comune di Mulazzo.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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