Dal 1° marzo sarà disponibile in libreria Monti in Lunigiana e il suo castello. Storia di un insediamento rurale dal X al XVII secolo, edito da LibrItalia. L’autore, lo storico Gabriele Donati, ha dedicato questo volume al suo paese d’origine, offrendo un’analisi approfondita e multidisciplinare della sua evoluzione storica. Donati, che vanta una formazione accademica di alto livello con lauree in storia e scienze storiche, ha tratto spunto dalla sua ultima tesi magistrale, discussa all’Università di Pisa con il massimo dei voti e lode.
“Il titolo stesso – spiega Donati – definisce il contesto geografico e temporale che ho voluto indagare: la storia delle origini e dello sviluppo del borgo di Monti e della sua comunità tra il X e il XVII secolo, senza trascurare un’ampia panoramica sulle epoche precedenti, dalle statue stele alla civiltà ligure, dalla conquista romana fino al Medioevo”.
L’opera rappresenta un contributo significativo alla conoscenza della storia politica, dell’amministrazione, dell’economia e della toponomastica del territorio, con l’intento di superare alcuni stereotipi storici consolidati. Le fonti documentarie, spesso difficili da reperire nelle aree rurali, hanno costituito il punto di partenza della ricerca, con un’analisi di scritti di natura privatistica, atti notarili e documenti di trasferimento immobiliare.
Un’attenzione particolare è stata riservata al Castello Malaspina, la più importante emergenza architettonica della bassa valle del Taverone, simbolo identitario del territorio. L’autore ha corredato il volume con sei tavole grafiche che riportano le misurazioni del castello, due genealogie ragionate della nobile famiglia Malaspina e due mappe per agevolare la comprensione del testo.
“Fondamentale – sottolinea Donati – è stata l’attività sul campo, non solo per le rilevazioni architettoniche, ma anche per le ricognizioni delle aree circostanti e per le interviste agli anziani del paese, autentici custodi della memoria storica locale”.
L’obiettivo dell’autore è anche quello di sfatare l’idea di una Lunigiana marginale e isolata, un’immagine radicata nella ricerca erudita del primo Novecento ma ormai superata. «Troppo spesso si continua a riproporre questa visione, ignorando il ruolo dinamico e strategico che questa terra ha avuto nel corso dei secoli», conclude Donati.