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Fivizzano

Le polemiche sulle sardine di Fivizzano

Sicuramente fare polemica è un mestiere. Ci vuole attenzione ai particolari ed una buona dose di egocentrismo.
Ieri il Comune di Fivizzano ha segnalato (su Facebook, non attraverso i canali istituzionali, ahimè) l’apertura di un consiglio comunale “partecipato” a tutta la cittadinanza, da svolgersi in 3 giorni, per discutere delle problematiche della sanità del territorio. Una iniziativa interessante, quando si coinvolgono i cittadini, seppure per una discussione non decisiva, è sempre formativo per entrambe le parti, l’Amministrazione e la gente.
Oltre ai momenti di confronto è in programma anche una fiaccolata, il 15 febbraio alle 19, cui – si legge nella nota -, parteciperanno anche “le sardine”. La notizia, se così vogliamo chiamarla, sta nell’invito ai cittadini a partecipare al consiglio comunale, la fiaccolata è un qualcosa in più, una nota di colore, cui non è precettato nessuno dal partecipare, quindi totalmente libera.
Le polemiche, il vociare, il voler a tutti i costi dire qualcosa non si sono fatti attendere. Ci è arrivato un comunicato da parte della “Coordinatrice Lega Aulla” (firmato Federica Fumanti), in cui si parla di centri sociali, “frange” (terroristiche?) e di carnevale della politica. Non stiamo ad osservare che tali affermazioni sembrano essere fatte apposta per innaffiare il prato di un recinto ideologico in cui si crede che l’odio sia il sale della democrazia. Non stiamo nemmeno a dire che l’odio per l’avversario, assieme alla devozione per un “capitano”, sia l’unico sentimento concesso a dei militanti, ma qui, signori, si parla di scapigliatura teoretica. Un’abissale confusione ideologica e pragmatica non possono portare ad un confuso movimento irrazionale fatto da sovversivi da osteria. Da un altro punto di vista non si può non dire che il centro sinistra si sia trincerato per tanto tempo dietro ad una sorta di velo ricamato dalle investiture istituzionali e che adesso abbia la necessità di recuperare il contatto con la cittadinanza.
Comunque, per farla breve, mi è tornato in mente il libriccino che scrisse Fabrizio Barca dopo 16 mesi del governo Monti in cui definiva l’ipotesi di un nuovo partito di sinistra tirando fuori la bellissima immagine del catoblepa. Il catoblepa è un animale mitologico africano, squamato, e molto simile a un bovino, così potente che con il solo sguardo può uccidere chi lo osserva. Il catoblepa però non può alzare la testa perché troppo pesante e quindi la sua potenza resta inutilizzata. Fabrizio Barca usò la metafora per indicare come i partiti stessi siano stati troppo spesso a carattere statocentrico, privi di confronto pubblico. Meglio che ci sia una “mobilitazione cognitiva”, diceva Barca, che coinvolga in prima persona i cittadini per l’esplorazione diretta del territorio. Ora, tenendo a debita distanza la teoria del catoblepa, possiamo dire che bene ha fatto il comune di Fivizzano ad “aprire” il consiglio comunale, male – per se stessi e per chi rappresentano – hanno fatto i sollevatori di polemiche. Il consiglio comunale è aperto a tutti, così come ogni seduta. Le polemiche, strumentali e – quelle sì -, ideologiche, lasciano come sempre il tempo che trovano.

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