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Fivizzano

Jacopo Ferri: "Anni di tagli e di buchi ed ora la caccia a nuovi posti letto"

Rossi potenzi subito anche gli ospedali della Lunigiana

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Jacopo Ferri:
Sono esattamente 20 anni che il Presidente Rossi (prima da assessore) è il ‘padre padrone’ della Sanità toscana.
La sua azione principale in tutto questo tempo – buchi e scandali a parte, sui quali si potrebbe scrivere un’enciclopedia soprattutto nella nostra provincia, ma non solo – è consistita sostanzialmente nel dare corso alla più grande operazione di tagli (ai posti letto ed ai servizi) che si sia mai vista nella storia della nostra Regione. In questo, in verità, avendo avuto ben preparato il terreno dalla presidenza Chiti ed avendo trovato sempre sponda in maggioranze piegate al suo sommo volere.
Fatto è che oggi, sentendolo pontificare sul piano in corso (a questo punto senz’altro utile) per recuperare in vecchie strutture letti di terapia intensiva e quant’altro non è possibile non ricordare che le politiche indiscriminate di chiusura di plessi ospedalieri ne hanno ridotto il numero in Toscana, in poco più di vent’anni appunto, da 95 a meno di 40, con molti di quelli rimasti, soprattutto i più marginali territorialmente, comunque estremamente e sistematicamente depotenziati.
In tanti ci siamo battuti – in effetti con scarsi risultati – perché ciò non avvenisse o perché almeno questo processo infausto fosse il più possibile frenato ed è perciò in coerenza rispetto ad una visione da sempre completamente diversa da quella di Rossi che mi sento, oggi, di sviluppare un’ulteriore riflessione sull’ennesimo errore che il Presidente sta commettendo nei confronti della Lunigiana.
Egli è concentrato a ‘riesumare’ posti letto nelle strutture più varie che lui stesso ha cannibalizzato in precedenza (vecchi ospedali di Massa Carrara, Campo di Marte a Lucca, Santa Chiara a Pisa, ecc.). Nel frattempo però pare essersi dimenticato di pezzi di territorio come il nostro, nonostante il dramma che si vive in questa fase critica anche e soprattutto qui. Egli continua anzi, ancor peggio, pure adesso, a depotenziare la Lunigiana consentendo operazioni sbagliate: la sostanziale chiusura di servizi essenziali come i pronti soccorso; lo scarso, se non nullo, utilizzo della rianimazione di Pontremoli; la troppo lenta organizzazione dell’apertura alle cure intermedie del centro Don Gnocchi di Fivizzano e di altre possibili strutture utili in tale direzione. Senza contare la scarsissima assistenza che la Regione e l’Azienda stanno garantendo al nostro servizio Igiene ed a tutti i servizi direttamente impegnati sul campo, tanto da rendere a tratti la situazione, già grave, ancor meno efficace e molto confusa.
Eppure, è ormai evidente a tutti (nelle aree del nord Italia più colpite lo hanno capito da settimane) che il Covid-19 colpisca troppo ad ampio raggio i territori, per cui la politica di centri hub covid non è in grado di dare risposte capillari, anzi riesce solo a far collassare strutture e lasciarne sottoutilizzate altre.
Tutti gli ospedali devono dunque arrivare ad avere, sia una “bolla” covid che percorsi puliti per il non covid. Anche in Lunigiana deve avvenire subito affinché siano sfruttati appieno i plessi e la rete territoriale che abbiamo, oltre che ogni altra struttura che possa essere di supporto ad essi! Ovviamente garantendo sempre agli operatori tutti i materiali di protezione necessaria, altra cosa sin qui non avvenuta adeguatamente.
Che a Rossi piaccia o no (si direbbe di no dalle sue ultime dichiarazioni offensive) la Lunigiana c’è e per adesso è ancora in Toscana. Quindi cerchi di ricordarsene dandole la giusta attenzione in funzione dei gravi problemi che sta vivendo in proporzioni che sono ben sopra la media regionale

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