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Fra le vittime del Boeing 737 anche due toscani impegnati in progetti umanitari in Africa

Una “Strage di volontari” quella di domenica avvenuta sul Boeing 737, partito da Addis Abebain Etiopia, alle 8,38 ora locale e diretto a Nairobi, in Kenya, a bordo del quale c’erano 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. Fra questi, otto erano nostri connazionali e tutti impegnati in progetti umanitari.
Tra di essi anche due toscani: Carlo Spini, 75 anni e la moglie Gabriella Vigiani. Da tempo impegnati in attività di volontariato in Africa, quella mattina erano diretti in Sud Sudan dove, a fine marzo, avrebbero finito di costruire un ospedale. Con loro anche Matteo Ravasio, di Bergamo, tesoriere della onlus bergamasca “Africa Tremila”.
Carlo Spini, in pensione dal 2002, era stato medico a Pieve Santo Stefano e Sansepolcro. Era presidente di «Africa Tremila», la onlus bergamasca che negli anni ha realizzato progetti assistenziali in diversi Paesi africani ma anche a Cuba. Gabriella Vigiani, la moglie, era un’infermiera. Entrambi lavoravano nella struttura ospedaliera di Sansepolcro, lui nel reparto di medicina generale, mentre lei come caposala. I due coniugi avevano costruito insieme alla onlus un ospedale in Zimbawe, struttura simile a quella in fase di costruzione nel Sud Sudan.
L’Asl Toscana Sud Est ha voluto ricordare i coniugi scomparsi. “Profondo cordoglio per la tragica morte del medico Carlo Spini e di sua moglie Gabriella Vigiani, infermiera, entrambi in pensione, vittime dell”incidente aereo accaduto ieri ad Addis Abeba”, scrive la Asl in una nota e continua: “Due professionisti della sanità impegnati nella cooperazione internazionale e nel sostegno alle popolazioni in difficoltà – si legge nella nota -, dopo un vita passata tra le corsie dell”ospedale e i pazienti in Valtiberina”.
A Firenze si ricorda l‘archeologo siciliano Sebastiano Tusa, a cui sarà dedicata l’edizione di quest’anno della rassegna “Firenze archeofilm”, il “Festival internazionale del cinema di archeologia arte e ambiente”, che avrà luogo a partire dal 13 marzo presso il cinema “La compagnia” di Firenze. Durante la conferenza stampa di presentazione è stata proiettata una dlle sue ultime interviste, rilasciata nelle scorse settimane a “TourismA”, l’ente promuovente l’evento.
Da ieri, Ethiopian Airline annuncia che sono stati ritrovati il Registratore Digitale dei Dati di Volo (DFDR) e il Registratore di Voce della Cabina di Pilotaggio (CVR) del velivolo precipitato. Sospese tutte le  operazioni commerciali di tutti gli aeromobili Boeing 737-Max 8, mentre si attende di scoprire la causa del tragico incidente, presumibilmente all’interno dei dati della scatola nera.
L’ipotesi, proveniente dal gruppo di investigatori incaricati di fare luce sul caso, è che la causa dell’incidente possa essere imputata ad un Bug Software presente nella rilevazione dei dati di un sensore, ossia ad un errore che porta al malfunzionamento del software.
Gli inquirenti hanno notato una certa similarità con l’incidente avvenuto qualche mese fa in Indonesia su un modello identico di aereo. In attesa di ulteriori indagini che possano aiutare gli inquirenti a far luce sulla tragedia, sono molte le compagnie aeree ad aver fermato i voli che prevedevano l’utilizzo di questo modello di aereo. In particolare il governo cinese ha impedito il decollo di ogni Boing 737 Max 8, modello che in Cina ha ottenuto un successo commerciale strepitoso. Ad esempio China Southern Airlines, una delle compagnie aeree più grandi del paese, ne possiede 16 e ne ha appena ordinati altri 34.
In Italia questo tipo particolare di Boeing è usato solo da Air Italy, che ne ha in flotta tre. Da più parti si richiede che anche il governo italiano si accodi a quello cinese, etiope e indonesiano che hanno previsto, come detto, lo stop ai voli effettuati con questo aereo.

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