27 Aprile 2024, sabato
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Proseguono gli appuntamenti con i Donatori di Musica al NOA

È stato Stefano Lazzoni, massese, notissimo musicista e docente di solfeggio al conservatorio di Como, che con una interessante quanto dispendiosa presentazione ha illustrato personalità e programma del concerto per piano condotto da Maria Pia Carola e Sumiko Hojo. Una saletta policonfessionale gremita per l’imperdibile appuntamento ha ospitato appunto l’esibizione delle due straordinare concertiste.

Dopo un breve prologo del Primario Andrea Mambrini che ha ricordato ruolo e successi della Associazione dei Donatori di musica che lui stesso guida da circa 15 anni, il Professor Lazzoni ha esordito: “Mi accusano forse a ragione di essere prolisso, ed il Dottor Andrea Mambrini mi ha intimato, oggi, di non superare il limite delle decenza nel mio documento di apertura. Cercherò di essere il più coinciso possibile cercando comunque di essere anche esauriente.”

Ha poi iniziato la sua conferenza introducendola con una brevissima sintesi che racchiudeva il messaggio del concerto: “Il titolo di questo nostro appuntamento può essere racchiuso nella brevissima sinossi: “Gioia, ritmo, rimembranze”. È un racconto musicale fatto da 4 autori: un norvegese, un tedesco un ceco ed un ungherese, legati da uno stesso destino e dallo stesso ideale. Sono danze che trasmettono la consapevolezza della compagnia, elevano la percezione del gruppo, consacrano l’intesa di comunità. Gli autori, Edvard Grieg, il norvegese, Joannes Brahms, tedesco, Antonin Leopold Dvorak, ceco, e Franz Listz, ungherese conservano nelle loro composizioni melodie ed armonie che ricalcano aspetti e ambienti della loro vita, un po’ la stessa per tutti e quattro. È un po’ la ripetizione dei giorni vissuti che mescolata alla loro genialità, ne mantiene una impronta armonica che esalta le frequenti sintonie simmetriche.”

La scena è poi passata nelle mani di Maria Pia Carola e Sumiko Hojo. Minuti superbi, esecuzioni maestose, atmosfere eccelse, incroci magici. L’entusiasmo della platea è stato rapito quasi immediatamente dal prodigioso ed armonico movimento delle dita delle due pianiste. Una, modesta e composta, l’altra ardita ed euforica, hanno deliziato con eccezionali virtuosismi una platea attenta ma anche preparata e competente.

Commenti ed approvazioni fragorose hanno fatto da cornice alla attenta riflessione che il Primario Mambrini ha voluto concedere in chiusura: “Le nostre ospiti oggi ci hanno dedicato una delle esibizioni più superbe, eleganti e pregevoli di sempre. Nel voler esprimere il mio personale ringraziamento – ha aggiunto – intendo anche rimarcare, ancora una volta, la simmetria e reciprocità di queste occasioni: i pazienti entrano in un ambiente leggero, libero dalle pesanti oppressioni ricorrenti, gli artisti guadagnano il dono che il loro gesto concede loro. Ed è questa biunivocità che racchiude il successo di questi nostri appuntamenti: entrambi i soggetti ricevono una gratifica che ne delinea un arricchimento immateriale ma di grande appagamento morale.”

Redazione
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