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Covid, accesso alle strutture sanitarie; Bugliani: “Necessario rivedere le regole per le visite alle persone care”

Il consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani, a seguito dell’appello dei professionisti e delle associazioni della provincia di Massa Carrara, sollecita la Giunta ad attivarsi attraverso un’interrogazione che sollecita il cambiamento delle modalità accesso ai visitatori alle strutture socio-sanitarie.

“Le conseguenze dell’epidemia da covid hanno causato disagio psicologico e psichiatrico che accompagneranno a lungo la vita della popolazione. Una condizione che si è acuita fra i degenti e gli ospiti delle strutture socio-sanitarie anche per l’impossibilità di poter vivere momenti importanti, come la vicinanza fisica di un proprio familiare o di un proprio caro. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli appelli di professionisti e associazioni operanti nel mondo della sanità per modificare le regole di accesso alle strutture sanitarie; tra gli ultimi, in ordine di tempo, quello proveniente dalla provincia di Massa Carrara. Con l’obiettivo di vedere la nostra Regione impegnata presso il Governo affinché queste regole possano cambiare, ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale. La richiesta nasce dalla constatazione di un miglioramento della situazione pandemica e ha come finalità il progressivo superamento delle restrizioni sull’accesso alle strutture di cura”.

Gli anni dell’emergenza sanitaria hanno determinato una condizione di solitudine evidente per tutte quelle persone che per motivi diversi si trovano a vivere in strutture socio-sanitarie: una situazione che ormai da tempo, proprio dai territori, viene chiesto di superare, nel rispetto delle misure di sicurezza e tenendo in considerazione i bisogni importanti dei pazienti – continua Bugliani – Il concetto di multidimensionalità bio-psico-sociale è un cardine del Piano sanitario e sociale integrato regionale che sostiene la necessità di ‘spostare l’accento da malattia a salute, dalla sola dimensione clinica ad una globalità bio-psico-sociale’ del paziente. L’auspicio è che quello davanti a noi sia un tempo segnato da un progressivo ritorno alla normalità per le vite di ciascuno, in primis di coloro che in questi hanno sofferto di più”.

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