26 Aprile 2024, venerdì
14.2 C
Fivizzano

Contestazione disciplinare per l'infermiere che denunciò condizioni di sicurezza gravi e bare ferme in casa di riposo per giorni

“Ci saremmo aspettato un encomio da parte della dirigenza della Usl Toscana nord ovest per l’infermiere ‘eroe’ Marco Lenzoni che ha avuto il coraggio, il senso civico e professionale di denunciare le numerose mancanze di sicurezza per i lavoratori nel pieno dell’emergenza Covid-19. Segnalazioni che hanno permesso di salvare numerose vite. E invece dall’azienda sanitaria è arrivata una contestazione disciplinare che lo metterà davanti alla Commissione disciplinare il 9 giugno alle ore 10 per aver leso l’immagine dell’Asl. E’ allucinante. Noi siamo pronti a difenderlo in tutte le sedi e le migliaia di attestati di solidarietà che stanno arrivando dovrebbero far riflettere seriamente la dirigenza”.

A descrivere nel dettaglio il paradosso della sanità è il segretario della Uil Fpl Massa Carrara, Claudio Salvadori, che ha sempre sostenuto l’infermiere, iscritto al sindacato, e sarà in prima fila a difenderlo il 9 giugno, afferma, “forte del supporto dei nostri uffici legali”.  “Tempi e modi della convocazione davanti alla commissione disciplinare, così come le motivazioni mi lasciano esterrefatto – prosegue – La convocazione arriva a fine aprile facendo riferimento a un articolo uscito il 17 marzo all’interno del quale Lenzoni (in qualità di dipendente e seguendo il codice deontologico degli infermieri) sottolineava, senza offesa alcuna all’azienda, le scarse condizioni di sicurezza degli operatori negli ospedali. Denuncia poi confermata da quanto accaduto nei giorni successivi quando tantissimi lavoratori della sanità si sono ammalati perché non dotati dei doverosi dispositivi protezione nei momenti critici. Erano giorni in cui i telefoni dei sindacati squillavano a ogni ora del giorno e della notte, ricevevamo molte telefonate di lavoratori preoccupati alla ricerca di ogni tipo di sostegno, anche psicologico. Lavoratori che la collettività non ringrazierà mai abbastanza per quanto fatto, per aver combattuto un virus con mascherine che sembravano panni per pulire gli occhiali”.

Salvadori spiega che non è stato l’unico episodio. Una decina di giorni dopo, infatti, Lenzoni è comandato alla Rsa Galli Bonaventuri di Pontremoli perché quasi tutti gli operatori della struttura erano ammalati, quindi è subentrata la Asl: “Lì ha denunciato le scarse condizioni di gestione della struttura – prosegue Salvadori – e di fatto ci sono state molti anziani contagiati e ben 6 morti, le bare con ospiti defunti lasciate per giorni in una stanza, gli operatori senza mascherine Fffp2 tanto che diversi neo assunti si sono subito infettati. A nostro parere, la convocazione disciplinare fa riferimento a tutto il complesso di denunce del nostro iscritto ritenuto ‘fastidioso’ dalla dirigenza Asl solo perché attento e scrupoloso. C’è poi il paradosso nel paradosso, in tutta questa vicenda. La dirigente che lo ha segnalato alla commissione disciplinare è la stessa che aveva chiesto spiegazioni sulle criticità in quei giorni. Abbiamo lettere e comunicazioni che possono dimostrarlo senza ombra di dubbio. Insomma, ci sembra allucinante che un infermiere che denuncia dei problemi e salva delle vite sia convocato in commissione disciplina: avrebbero dovuto convocarlo, sì, ma per dargli un encomio – conclude Salvadori – Non è possibile che il vincolo di fedeltà aziendale sia peggiorativo dell’articolo 21 della Costituzione, della normativa sul whistleblowing e dell’articolo 2087 del codice civile per il quale è l’azienda la prima responsabile della sicurezza dei lavoratori e che quindi dovrebbe ringraziare chi, come Marco, denuncia quel che non va. Il resto dei dettagli lo daremo il 9 giugno. Intanto ringraziamo tutti i lavoratori che sui social o con i messaggi stanno dimostrando solidarietà a Marco per il quale la campagna online ha già raccolto più di 5.000 firme di solidarietà“.

News feed
Notizie simili
Verified by MonsterInsights