“Nei piccoli comuni della Lunigiana, dove abbondano le seconde case, i non residenti sono fra i contribuenti più importanti. Chi ha lasciato la Lunigiana, spesso per motivi di lavoro, ha infatti mantenuto la casa degli affetti e qui, comunque, continua a pagare le tasse.
Quest’anno per qualcuno il rientro sarà difficile, se non impossibile, a causa dell’emergenza Covid 19″. Lo dichiara Alberto Santini, ex consigliere comunale di centrodestra per la lista Bagnone Orgoglio Futuro Libertà “Tuttavia – prosegue Santini in una nota – anche se i non residenti di Bagnone non potranno rientrare puntualmente, ad arrivare con tempismo sarà la bolletta dell’Imu sulla seconda casa. E non sarà purtroppo per loro la stessa bolletta.
L’amministrazione di Bagnone guidata da Carletto Marconi del PD ha infatti aumentato l’aliquota. Su seconde case, cantine, fondi, autorimesse e pertinenze scatta un aumento, per chi ad esempio paga 1.000 euro, di 164 euro. L’amministrazione Marconi fa questo regalo ai nostri compaesani che sono dovuti emigrare lasciando la casa dove sono nati. Marconi e la sua maggioranza hanno votato con delibera di consiglio l’aumento dell’Imu, dallo 0,86% all’1% per il triennio 2020-2022, in maniera scellerata”.
Sul sito del comune si apprende che l’aliquota Imu ordinaria per il 2020 è del 10 per mille e la scadenza dell’acconto è il 16 giugno 2020 e che le aliquote per l’anno 2020 sono state approvate con delibera del consiglio comunale n° 61 del 18-12-2019