A fronte di 1.253.000 occupati irregolari (38% del totale nazionale), nel Sud il valore aggiunto generato dall’economia sommersa è di 26,8 mld (34% dato nazionale). Fenomeno lenito al Nordest: il fatturato del sommerso è di 14,8 mld. Oltre 3,3 mln di lavoratori irregolari, prevalentemente di dipendenti che fanno il secondo/terzo lavoro, da cassaintegrati o pensionati che ‘arrotondano’ o da disoccupati che in attesa di ritrovare un lavoro sopravvivono grazie a un’attività irregolare.
Da una stima Istat all’1 gennaio 2018, in Calabria gli irregolari erano il 21,6% (136.400), in Campania 19,8% (370.900), in Sicilia 19,4% (296.300), in Puglia 16,6% (229.200) e nel Lazio 15,9% (428.200). La media nazionale è dei 13,1%. Diverso al nord: in Emilia Romagna il 10,1% (216.200), in Valle d’Aosta 9,3% (5.700), in Veneto 9,1% (206.400) e nella Provincia autonoma di Bolzano 9% (26.400).