Sono circa 85mila le donne che ogni anno si rivolgono alle oltre 40 strutture consultoriali dell’Azienda USL Toscana nord ovest e lo fanno in tutte le fasi della loro vita attraverso percorsi dedicati.
“Dei circa 90 mila utenti che ogni anno registriamo ai nostri consultori – spiega Rosa Maranto, responsabile aziendale del servizio – la maggior parte sono donne e portano a circa 200mila accessi con oltre 230mila prestazioni. All’interno delle nostre strutture, presenti in tutte le dieci zone – distretto, lavorano gruppi collaudati, formati da equipe multi professionali con ostetriche, ginecologi, assistenti sociali e psicologi che operano in stretta collaborazione con gli enti locali e in rete con le altre Strutture territoriali e ospedaliere. Il Consultorio è presente, come servizio di ascolto e aiuto e di tutela della salute, per donne, giovani, famiglie, con particolare attenzione ai soggetti più fragili”.
La storia dei consultori parte da lontano: il servizio è stato istituito con la legge 405 del 1975, quindi tre anni prima del servizio sanitario nazionale, percorrendo una strada lunga che ha saputo adattarsi a tutti i cambiamenti sociali e sanitari per mantenersi giovane ed efficace. Le attività spaziano nei campi più disparati andando dalla procreazione responsabile e contraccezione al sostegno alla genitorialità, dal percorso nascita alle difficoltà procreative, dalla interruzione volontaria di gravidanza alla prevenzione del tumore del collo dell’utero e delle malattie sessualmente trasmissibili, dai problemi di coppia alla violenza e al disagio psicologico e sociale.
“Tra i grandi meriti del consultorio – continua Maranto – c’è sicuramente quello di avere da subito creato un clima di apertura che ha fatto sentire accolte generazioni di donne e in generale di utenti. I servizi, quasi tutti gratuiti, sono per la maggior parte svolti ad accesso diretto, quindi senza necessità di richiesta del medico curante, assicurando sempre una prima accoglienza. I Consultori rappresentano una delle rappresentazioni più conosciute e apprezzate della sanità territoriale ovvero di quella assicurata al di fuori degli ospedali”.