sabato 22 Febbraio 2025

“Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito”: il CAMeC celebra due giganti dell’arte italiana

Dal 12 aprile al 14 settembre 2025, il CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia sarà il palcoscenico della mostra “Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito”. Un evento di rilevanza internazionale, curato da Maria Cristina Bandera, tra le massime esperte dell’opera di Morandi, e Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, entrambi noti per mostre di successo che hanno ridefinito l’approccio all’arte moderna.

Giorgio Morandi: poesia della quotidianità

Arte Arte | CAMeC | fontana
Giorgio Morandi – ph Giuseppe Macor, Collezione Privata, Milano

Le opere di Giorgio Morandi in mostra raccontano una realtà sospesa e carica di significati. Bottiglie, caraffe, piccoli oggetti quotidiani, colline e paesaggi rurali diventano protagonisti di una narrazione visiva in cui il visibile e l’invisibile si incontrano. Morandi indaga la sostanza intima delle cose: nei suoi dipinti, il tempo rallenta, la luce scolpisce gli oggetti e il colore dona loro un’aura di eternità.

Maria Cristina Bandera descrive l’approccio di Morandi come una continua ricerca dell’invisibile che si cela dietro il visibile: “Gli oggetti domestici e i paesaggi, attraverso il linguaggio pittorico di Morandi, acquisiscono una nuova consistenza, un’essenza che va oltre il reale. Nei suoi dipinti, apparentemente semplici, si percepisce l’infinito.”

Il fascino dell’arte di Morandi è stato catturato anche dal cinema: Bernardo Bertolucci, in un tributo al maestro, paragonava i suoi quadri a un punto borgesiano, un luogo dal quale osservare simultaneamente infinite possibilità.

Lucio Fontana: lo spazio del gesto

Arte Arte | CAMeC | fontana
1.Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1965_66, CAMec

Accanto all’universo contemplativo di Morandi, il CAMeC ospita le opere rivoluzionarie di Lucio Fontana. I suoi celebri tagli e fori sono gesti che rompono con la tradizione figurativa e aprono lo sguardo sull’incommensurabile. Fontana abbandona la rappresentazione per spingere l’osservatore verso l’immaginazione dell’infinito.

Sergio Risaliti definisce Fontana come un pioniere che, con un semplice gesto, ha spalancato le porte della libertà artistica: “I tagli di Fontana non sono solo un atto fisico, ma un’apertura mentale che invita a superare i limiti dello spazio e del tempo. Davanti alle sue opere, la mente è libera di contemplare l’infinito.”

L’accostamento tra Morandi e Fontana, apparentemente insolito, crea un dialogo sorprendente. Se Morandi esplora l’invisibile nella materia, Fontana ci porta oltre la superficie, verso l’ignoto. Una combinazione che, secondo Risaliti, “sfida lo spettatore a confrontarsi con due visioni opposte, ma complementari, dell’arte e della realtà.”

Un CAMeC rinnovato

La mostra si inserisce in un più ampio progetto di rilancio del CAMeC, che include il nuovo riallestimento della collezione permanente curato da Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Oltre 200 opere di artisti italiani e internazionali, tra cui Marina Abramović e Gordon Matta-Clark, sono state disposte in un percorso innovativo che rompe con le tradizionali categorizzazioni storiche per creare nuove connessioni e stimolare la curiosità dei visitatori.

Il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, sottolinea l’importanza di questa trasformazione: “Con questa mostra e il riallestimento della collezione permanente, il CAMeC si afferma come un centro culturale vivo, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo. È un simbolo del nostro impegno per una città dinamica e proiettata verso il futuro.”

Anche Andrea Corradino, presidente di Fondazione Carispezia, esprime soddisfazione per il progetto: “Questa iniziativa conferma il CAMeC come spazio aperto al dialogo con la scena artistica nazionale e internazionale. Il nostro obiettivo è coinvolgere un pubblico ampio e intergenerazionale, promuovendo la crescita culturale del territorio.”

Una mostra da non perdere

La scelta di accostare Morandi e Fontana permette di esplorare due linguaggi artistici che, pur diversi, condividono una tensione verso l’assoluto. Morandi, con il suo rigore poetico, trasforma gli oggetti quotidiani in simboli dell’eternità; Fontana, con i suoi tagli, ci spinge oltre i limiti della percezione.

Questa mostra rappresenta un’occasione unica per riscoprire due giganti dell’arte italiana del Novecento e per riflettere sul ruolo dell’arte come finestra sull’invisibile e sull’infinito. Un evento imperdibile per gli appassionati e per chiunque voglia lasciarsi ispirare da due visioni capaci di cambiare il nostro modo di guardare il mondo.

Redazione
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