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Casa Sonrisa, il racconto di una ex ospite

Racconta di essere stata segnata dall’esperienza di un anno in un appartamento della Casa Sonrisa di Stiava nel comune di Massarosa Mariana, 28 anni, di origine rumene, che รจ stata ospite della struttura gestita da Serinper dal 2015 al 2016, insieme con sua figlia che all’epoca aveva 3 anni.
Mariana insieme con altre mamme ospiti o ex ospiti della struttura di accoglienza hanno creato un gruppo Facebook e un gruppo WhatsApp in cui si scambiano informazioni e raccontano le loro storie. Molte hanno deciso di parlare dopo che il caso โ€œAccoglienzaโ€ รจ uscito allo scoperto e – alcune giร  clienti del centro – si sono rivolte al Help Point Service di Massa, gestito da Arianna Bertuccelli, che insieme con la sorella avvocato Veronica Bertuccelli, stanno raccogliendo varie testimonianze con lo scopo di denunciare pubblicamente quello che dal loro punto di vista accadeva all’interno delle strutture.

Mariana parla di rapporti conflittuali con alcune operatrici e anche difficoltร  ad avere a disposizione un antibiotico per sua figlia affetta da bronchiolite e visitata โ€œperchรจ ho chiamato di nascosto la guardia medicaโ€, afferma.
Non solo ma spiega: โ€œIl mangiare era molto scarso, eravamo in 20 persone di cui 7 mamme e il resto bambini, anche neonati. Piรน volte abbiamo trovato topi nelle dispense, nei luoghi dove giocavano i bambini, sotto i mobili della cucina e una volta facendo le pulizie generali abbiamo scoperto uno scheletro dentro un termosifone che continuava ad emanare cattivo odoreโ€.

Sicuramente il momento che l’ha segnata di piรน รจ stato l’addio che ha dovuto dare a sua figlia proprio all’interno della struttura nel gennaio 2016. โ€œSono stata accusata di essere una madre violenta e non idonea a crescere mia figlia sia ai servizi sociali che al tribunale โ€“ racconta โ€“ cosรฌ la bambina รจ stata affidata a suo padre e io non ho piรน potuto vederla. Sono andata fuori dalla struttura al mattino e lei รจ รจ andata via il pomeriggio con il padre e i nonniโ€. Secondo Mariana le segnalazioni sono state fatte in maniera ingiusta dai coordinatori e dagli operatori e pare che anche altre mamme stiano raccontando lo stesso tipo di esperienza.

โ€œOra mia figlia ha 8 anni e da marzo di quest’anno dopo un lungo percorso che ho fatto con mia figlia a mie spese e poi anche con il mio compagno, non siamo piรน seguiti dai servizi sociali โ€“ prosegue – anche purtroppo non riesco ancora a vedere mia figlia spesso nonostante l’affido congiuntoโ€.
Sulla sua vita alla Casa Sonrisa Mariana conclude: โ€œAnche sono passati 4 anni da quando sono uscita da lรฌ le ferite rimangono, anche se si sono cicatrizzateโ€.

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