sabato 12 Ottobre 2024

Unione dei Comuni, un incontro per fare il punto sulla salute dei castagni in Lunigiana

Un pomeriggio per fare il punto sulla situazione della salute dei castagni in Lunigiana a cui hanno presenziato i sindaci del territorio assieme all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi.

L’incontro, voluto dall’Unione dei Comuni ha visto anche la presenza di operatori nel settore della produzione dei derivati del castagno e apicoltori.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente Roberto Valettini ha preso la parola Remaschi: “Siamo stati sollecitati in primavera a ragionare ancora sul problema dei castagni, dopo aver osservato situazioni preoccupanti per quello che riguarda l’attività del cinipide. Preoccupazioni legittime a cui abbiamo risposto aprendo il tavolo della castanicoltura facendo un primo incontro a giugno e successivamente a luglio, dando vita ad un’attività che sta monitorando l’evolversi della situazione”.

“Prima di intervenire abbiamo il compito di avvalerci delle indicazioni del mondo scientifico, e lo abbiamo fatto mobilitando il CREA (tavolo tecnico regionale sul castagno) – ha proseguito Remaschi -, sottoponendo anche l’emergenza nata dal marciume della castagna (causato da un fungo di nome Gnomoniopsis le cui spore infettano i fiori femminili) in alcune zone della regione, legato ai cambiamenti climatici e alle condizioni meteorologiche”.

Remaschi ha ricordato l’importanza che rappresentano le coltivazioni di castagne per la Toscana, ma anche la difficoltà delle imprese di far crescere attività e il conseguente abbandono di diverse aree magari coltivate a livello hobbistico o personale. L’incontro del pomeriggio di ieri è servito proprio per avere un collegamento stretto tra la regione, le istituzioni locali, il mondo scientifico e i produttori.

Nicola Musetti, ispettore fitosanitario della Toscana, ha ribadito l’interesse da parte della regione per il problema dei castagni. “Una volta ricevute le segnalazioni – ha detto Musetti -, ci siamo subito messi in contatto con l’Unione dei Comuni per avere informazioni dal territorio. Abbiamo inviato una scheda su cui riportare i dati e ci sono stati inviati campioni provenienti dai comuni di Tresana, Podenzana e Licciana Nardi. Il CREA ha poi fornito i primi risultati: intorno a zone infestate dalla presenza del cinipide ci sono zone molto meno colpite e fortunatamente non ci sono sono diffusioni estese, ma una sorta di estensione a macchia di leopardo”.

L’estate molto piovosa del 2014 ha proibito al cinipide di volare e deporre uova, nel 2015 è stata ridotta la presenza del parassita antagonista Torymus.

“Per quanto riguarda la prossima annata – ha chiarito Musetti -, non dovrebbe esserci un livello di infestazione preoccupante, nuovi lanci di Torymus non sarebbero utili, dovremo avere livelli contenuti, anche grazie a parassiti indigeni”.

In conclusione l’assessore Remaschi si è detto disponibile a ricevere ulteriori campioni da inviare al CREA “che farà le valutazioni per tutti i comuni interessati”. “Fare un campionamento sistematico – ha ribadito l’assessore -, sarà importante per aggiornare la cartina con tutti i fenomeni più rilevanti”.

L’appuntamento è ora per il mese di settembre dove si tornerà a parlare dei castagni ma anche della presenza di cinghiali che stanno colpendo, con la loro presenza, diversi terreni all’interno dei comuni dell’Unione.