lunedì 9 Dicembre 2024

Toscana2020, Diego Nespolo di Carrara nella lista Toscana Civica per il Cambiamento

Diego Nespolo è uno dei candidati alla prossima tornata elettorale nella nostra Regione, è candidato nella lista civica TOSCANA CIVICA PER IL CAMBIAMENTO a sostegno della candidatura a Presidente della Regione Susanna Ceccardi.

Diego Nespolo è residente a Carrara ed è un Ingegnere civile ed esercita la libera professione,  è stato nominato quest’ anno Coordinatore provinciale di Cambiamo Con Toti per la Provincia di Massa Carrara.

1) Quali sono i programmatici che ritiene più importanti per lo sviluppo della provincia di Massa-Carrara attraverso l’intervento della Regione?

Bisogna necessariamente restituire dignità ai lavoratori, a coloro che il lavoro non ce l’hanno o lo hanno perso, a quanti sono in difficoltà, ai giovani, a ciascuna persona cha fa parte della nostra comunità. Sanità, Turismo, Mobilità, Ambiente, Famiglia e Welfare saranno i punti cardini del progetto di cambiamento della mia candidatura, cercando di raggiungere soluzioni tempestive, efficaci ed efficienti, fatti concreti di cui tutti potranno beneficiare. L’ intera provincia non può più aspettare. Voglio una sanità diversa per la nostra provincia, in grado di trasformare in eccellenza strutture di grande potenziale ma logorate da riduzioni di personale e liste d’attesa improponibili e di garantire presidi di primo intervento in tutti i comuni; una sburocratizzazione dell’imprenditoria con corsie preferenziali per chi decide di investire qui; un impiego più efficace delle risorse comunitarie. Voglio che dal governo regionale arrivino nella nostra provincia importanti somme per dare soluzione alle problematiche in materia di dissesto idrogeologico ed efficientamento infrastrutturale.

Ho scelto come slogan per la mia candidatura “PROTAGONISTI IN TOSCANA” in quanto la nostra Provincia, purtroppo, è stata troppo spesso dimenticata dalla Regione. Questo non dovrà accadere mai più: il nostro territorio ha bisogno di persone che la rappresentino nel Consiglio e che difendano con forza gli interessi di ciascun cittadino di questa meravigliosa realtà. La provincia di Massa Carrara dovrà diventare centrale, funzionale e strategica, perché ogni suo Comune lo sarà. E soprattutto ciascun cittadino lo sarà, diventando il vero protagonista del “cambiamento” che da troppo tempo questa terra ci chiede. Siamo una terra di donne e uomini volenterosi di fare.

Io corro per tutelare gli interessi dei miei concittadini, mi batto e mi spendo per andare in regione perché voglio aiutare gli abitanti della Provincia di Massa Carrara a sentirsi cittadini di serie A e non semplici cittadini di una lontana provincia del Gran Ducato di Toscana.

2) Sanità

Durante l’emergenza Covid è emersa la criticità, in Toscana come in tutta Italia, di un drastico e rapido incremento della richiesta dei posti letto di Terapia Intensiva, richiesta a cui il modello sanitario toscano è riuscito a rispondere seppur con qualche inceppo iniziale. La fortuna del nostro territorio è quella di possedere molti ospedali, alcuni nuovi, altri più datati e già abbandonati da qualche anno, ma che con alcuni lavori di ripristino hanno permesso di ricostruire interi reparti Covid, Cure Intermedie Covid sul territorio e strutture ambulatoriali che dessero respiro agli ospedali nuovi in cui le Terapie Intensive lavoravano a pieno regime. Ora occorre mantenere in essere queste strutture e farle funzionare adeguatamente, sempre meglio ed al massimo della loro capacità, assumendo personale affinché la potenzialità delle strutture territoriali sia sfruttata a pieno regime. Se potessi cambiare qualcosa del modello sanitario toscano, vorrei ridurre e snellire l’attuale eccessiva burocratizzazione che si è andata sommando negli anni fino a raggiungere livelli ormai ingestibili. Basti pensare che il numero del personale amministrativo assunto in ASL Nord-ovest supera di gran lunga il numero del personale sanitario, per gestire meccanismi spesso farraginosi. Bisogna ottimizzare le risorse, tagliare sprechi inutili ed investire nelle nuove tecnologie per poter essere concorrenziali col privato.

3) Restiamo in ambito sanitario, come si possono risolvere le problematiche delle liste d’attesa sempre troppo lunghe?

Il problema delle liste d’attesa si ripropone ciclicamente e non si affronta mai una volta per tutte. Il problema è che la domanda di visite specialistiche ed esami diagnostici è alto (una quota parte di queste richieste dovuta alla medicina difensiva). Non mancano gli spazi per effettuare le prestazioni, soprattutto per quanto riguarda le visite ambulatoriali, potendo sfruttare sia i locali dei distretti sanitari che delle strutture ospedaliere dismesse, che sono state riadibite ad attività CUP. Discorso diverso per l’attività di diagnostica in cui i tempi vengono dettati dal macchinario in uso, dai tempi di esecuzione dei singoli esami e dai tempi di manutenzione della macchina. Nella fattispecie, non mancando gli spazi, ciò che manca per abbattere le liste d’attesa in modo sistematico (e non “on demand” come viene fatto adesso) è il personale per effettuarle..! Bisogna assumere personale sanitario, in grado di effettuare le prestazioni richieste: medici, infermieri, tecnici. In particolare per i distretti della Lunigiana bisognerebbe tornare a fornire il servizio delle visite specialistiche ambulatoriali in sede, ma questo non si può fare togliendo specialisti in reparti già sotto organico a Massa.

E’ necessario che vi siano specialisti fissi nel territorio Lunigianese, il Presidente uscente e la sua politica non ha risolto e non risolverà questa problematica perché non ha compreso e non conosce questo territorio infatti lo definì non molto tempo fa come “quella zona là a Nord Ovest di confine con l’ Emilia Romagna, più vicina alla Lombardia e Liguria”.

“È necessario che vengano fatte nuove graduatorie ed assunto personale. È l’unica soluzione sistematica ad un annoso problema.

4) Ponte di Albiano

Non si può aspettare oltre, il comportamento di Regione Toscana grava i cittadini sia Toscani che Liguri di un grande pericolo e di un notevole disagio. Le scelte finora fatte non garantiscono nulla in termini di tempistiche circa la soluzione del problema. Non possiamo arrivare ai mesi autunnali con le macerie ancora in alveo, queste sarebbero una barriera alle piene e si deve evitare di creare problematiche di ordine idraulico.

E’ necessario che le rampe di accesso siano poste in opera e fruibili nei tempi più rapidi e possibili, ma regione Toscana fino ad oggi ha traccheggiato nominando commissari e sub-commissari anche senza alcuna attinenza territoriale.

Tutte le persone di buon senso comprendono che è necessario e urgente intervenire, tutti tranne Regione Toscana basti pensare che il decreto di nomina del commissario per la ricostruzione è rimasto per due mesi alle commissioni parlamentari, settimane all’esame della Corte dei conti e poi quindici giorni in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

La soluzione a questo problema è applicare anche qui il metodo Genova abilmente portato avanti dal Presidente Toti e dal Sindaco-Commissario Bucci, e questo metodo non sarà certamente applicato da una giunta regionale di csx, pertanto è il momento di cambiare.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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