“Quella della classe prima del plesso della frazione di Castagnetola, a Massa, è una storia ingiusta. Tutto inizia con la decisione dell’Ufficio scolastico territoriale di Massa Carrara Lucca di cancellare, per il prossimo anno scolastico, la classe prima della struttura. Gli undici alunni iscritti non erano sufficienti a formare una classe che richiede almeno quindici studenti. Una decisione che però non tiene conto né dell’importanza che quella scuola di prossimità ha per la sua comunità né delle necessità di una bambina affetta da una patologia neuromuscolare che ha tutto il diritto di recarsi nella struttura più vicina alla sua abitazione.
Nelle settimane scorse abbiamo incontrato il comitato dei genitori della scuola che da mesi è impegnato in una battaglia sacrosanta affinché l’ufficio scolastico regionale riveda la decisione, scongiurando la ripartizione in altri tre plessi degli undici alunni iscritti. Una soluzione inaccettabile che andrebbe ad aumentare il problema del sovraffollamento delle classi degli altri istituti e che costringerebbe l’alunna diversamente abile a spostamenti eccessivi e disagevoli”. È quanto dichiarano Giacomo Bugliani e Iacopo Melio, consiglieri regionali Pd, in merito alla situazione della scuola di Castagnetola.
“Come rappresentanti delle istituzioni regionali raccogliamo l’appello di questi genitori in difesa del plesso scolastico territoriale e del diritto allo studio di tutte e di tutti. In casi come questo non si possono anteporre questioni numeriche, semplicemente perché la legge – giustamente – non lo permette – continuano Bugliani e Melio – L’art. 5 comma 2 del Dpr 81/2009 recita chiaramente che in presenza di alunni diversamente abili l’unico limite alla formazione delle classi in presenza di alunni disabili è il rispetto di un numero massimo di venti studenti per sezione, dunque non sussiste il numero minimo dei quindici alunni come per le classi ordinarie, proprio per garantire un equilibrio nei rapporti interpersonali. Inoltre, la soppressione della classe prima è, peraltro, una misura che non tiene neanche conto della necessità di tutelare le scuole periferiche, di garantire alle comunità montane servizi di prossimità.
La storia della classe prima della scuola di Castagnetola deve essere riscritta e soprattutto deve poter andare avanti. Abbiamo raccolto il grido di allarme dei genitori e lo facciamo nostro – concludono Bugliani e Melio – Alla salvaguardia della vivibilità e dei servizi di un territorio, qui si aggiunge la volontà di tutelare l’accessibilità ai luoghi d’istruzione e l’autodeterminazione delle persone, che noi intendiamo difendere”.