24 Aprile 2024, mercoledì
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Da Spazi Fotografici, Sarzana, Daniele Testa: "La relazione prima della tecnica"

Fotografo attivo nel mondo editoriale come ritrattista terrà un workshop da marzo con Antonio Schiavano e David Umberto Zappa: sempre più vicina l'apertura della scuola di fotografia

Se guardate al sito di Daniele Testa probabilmente troverete poco di quella che si può definire la sua “carriera”: nessuna biografia e nessun riferimento esplicito alle realtà con cui collabora. Eppure Daniele Testa ha lavorato con Riders, Flair, Mondadori, Milan: con le maggiori riviste, aziende e personalità del mondo dello sport, dello spettacolo, della moda e dell’editoria. Nulla di strano perché ciò che a lui interessa è raccontare la sua idea di fotografia.

Lo stesso ha fatto ieri, per il secondo appuntamento di Contrasti Fotografici al Talent Garden di Sarzana: “Il portfolio è il nostro biglietto da visita”, ha detto, e per questo è importante che emerga sempre “la nostra identità d’artista, ciò che più ci appassiona, se possibile con coerenza”. A lui piacciono le persone ed è questo che racconta a chi lo cerca. Il suo linguaggio ruota tutto attorno al contatto che, di volta in volta, instaura. È fondamentale, infatti, entrare in relazione con ciò che si racconta: sia che si tratti di un individuo sia che si tratti di un oggetto o di un elemento d’architettura. “Per raccontare bene una cosa dobbiamo entrare in quella cosa, mettere in gioco parti di noi, conoscerla, capirla”. Il tutto riducendo, semplificando, togliendo di mezzo tutto ciò che – tecnicamente o emotivamente – “impaccia”. Molto spesso i fotografi immaginano la situazione, puntualmente questa situazione viene stravolta. Il segreto è comportarsi come l’acqua, restando fedeli al proprio linguaggio e alla propria idea, muovendosi con intelligenza. Una fotografia “sterile”, cioè priva della condivisione che si dovrebbe, frequentemente non dice nulla: rischia di non soddisfare né l’autore né il cliente che gli dà fiducia. Ecco, queste sono solo alcune delle tante cose emerse nella felice conversazione di ieri al TAG di Sarzana. Una lezione di vita, più che di semplice fotografia, perché di mezzo c’è l’incontro con l’altro e una costante ricerca mossa sempre “oltre il primo strato”. Si ritrova la banale / essenziale importanza del corrispondersi per ricevere o creare uno scambio autentico.

Se siamo sintetici, frammentari, è perché tutto questo sarà al centro del suo workshop: in partenza dal prossimo marzo all’interno del più ampio corso organizzato da Spazi Fotografici (neonata scuola di fotografia) di ritrattistica. In studio e non sarà tenuto da lui, Antonio Schiavano e David Umberto Zappa per un approccio a 360 gradi su genere e still life . Con Daniele Testa si esplorerà in particolare il rapporto col soggetto: ossia ciò che, da fotografo e non, sempre fa la differenza.

Qui da dov’è partito: https://www.danieletesta.com/single-post/2017/06/06/Its-time-to-real-star-NYC. Attorno tutto ciò che fa. Per informazioni e iscrizioni www.spazifotografici.it (ne parleremo ancora).

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