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Sarzana: 2 pistole ritirate dopo una lite familiare

Allertata dal pronto soccorso dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana la polizia di Stato è intervenuta sul posto dopo una lite tra due conviventi con la presenza del figlio di quattro anni. I coniugi, conviventi da cinque anni, al momento in fase di separazione affidata ai rispettivi legali, nella serata avevano avuto una lite in casa per futili motivi degenerata con insulti, minacce e spinte reciproche.

La donna, una 46enne evidentemente scossa, ha riferito che rientrando a casa dopo una serata passata fuori, aveva notato il marito alterato ed era stata aggredita davanti al figlio minore ancora sveglio nonostante l’orario. La donna ha affermato nella sua ricostruzione dei fatti che il marito per impedirle di abbracciare il figlio, si era allontanato dalla casa con il bimbo in braccio e opponendosi al tentativo di fuga la donna aveva subito a più riprese delle spinte che l’avevano fatta cadere a terra.

La donna ha riferito inoltre che, dopo essere riuscita a convincere il marito a rientrare tar le mura domestiche, la
situazione era nuovamente degenerata e l’uomo le aveva ripetutamente detto “stavolta ti ammazzo”, “vedrai adesso cosa ti combino”, parole che l’avevano convinta a rivolgersi ai sanitari e quindi alla Polizia. Il referto medico stilato dal sanitario di turno ha previsto una prognosi di 5 giorni. La 46enne in stato di agitazione ha anche precisato che si trattava della prima occasione in cui ricorreva a cure ospedaliere, rivelando però che circa venti giorni prima era stata vittima di un fatto analogo, ma in quel momento aveva preferito non denunciare
il fatto.

La donna è stata informata dagli agenti della possibilità di potersi rivolgere al “Centro Antiviolenza Irene” — Contro la violenza alle donne” con sede in via Migliari 21 a La Spezia oppure allo Sportello antiviolenza “Mai più sola” nel comune di Arcola in via Serra, telefono 334.3793354 (servizio h.24), un servizio che può offrire un luogo di informazione e sostegno per tutte le donne, sole o con bambini, che abbiano subito violenza o comunque
si trovino in una situazione di difficoltà.

Il marito 52enne infine ha confermato i fatti, addebitando però le responsabilità alla moglie, che a suo dire l’aveva accusato di aver passato la serata con un’altra donna, insultandolo e aggredendolo fisicamente. Pertanto anche l’uomo ha dichiarato di trovarsi presso il locale pronto soccorso per ricorrere alle cure dei medici e mostrando la maglietta indossata, che si presentava strappata sulla parte anteriore per gli “strattoni” della moglie. Anche per lui il referto medico per le percosse è stato di 5 giorni di prognosi.

L’accertamento sulla banca dati ha permesso agli agenti di verificare che l’uomo risultava detentore di armi e più specificatamente di 2 pistole per uso sportivo. Alla luce di quanto emerso, anche in considerazione delle minacce proferite, la polizia ha proceduto al ritiro cautelativo delle armi detenute ex art. 39 del Testo unico per le leggi di pubblica sicurezza, per evitare ulteriori gravi conseguenze.

Al momento sono in corso accertamenti con lo scopo di fornire un’accurata ricostruzione dei fatti per poter trasmettere tempestivamente una precisa ricostruzione dei fatti, unitamente alle denunce/querele che le parti hanno dichiarato di voler sporgere, alla Procura della Repubblica.

L’accertamento alla banca dati permetteva di verificare che l’uomo risultava detentore
di armi e più specificatamente di n.2 pistole per uso sportivo. Alla luce di quanto emerso,
anche in considerazione delle minacce proferite si procedeva al ritiro cautelativo delle
armi detenute ex art. 39 T.U.L.P.S. per evitare ulteriori gravi conseguenze, mentre al
momento sono in corso accertamenti allo scopo di fornire un’accurata ricostruzione dei
fatti per poter trasmettere tempestivamente una precisa ricostruzione dei fatti, unitamente
alle denunce/querele che le parti hanno dichiarato di voler sporgere, alla Procura della
Repubblica.
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