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Sanità in Lunigiana, tra nepotismo e strani inserimenti, la denuncia della UIL FPL

“La sanità in Lunigiana ormai brilla per alcune forme che potremmo definire di nepotismo, ormai oltre i livelli di guardia. Ci sono tante situazioni che magari sono persino legali ma assolutamente esecrabili dal punto di vista morale. Realtà che potremmo quasi chiamare ‘a conduzione familiare’, ambulatori per le piccole operazioni letteralmente presi d’assalto perché stranamente vengono inseriti interventi dell’ultimo momento. Un sistema che non possiamo assolutamente accettare”. Una denuncia pesante, carica di rabbia, quella del segretario della Uil Fpl di Massa Carrara, Claudio Salvadori.

“È una situazione allucinante, che abbiamo presentato ai vertici dell’Usl Toscana Nord Ovest più e più volte senza ottenere mai risposte o atti conseguenti, se non strappate coi denti. È innegabile che ci siano settori da tenere sotto controllo per gestioni troppo ‘familiari’  così come è lampante che ci sia una discrezionalità eccessiva nell’assegnazione degli incarichi. Certo, tutto fatto seguendo le procedure ma i criteri di selezione lasciano al colloquio un margine  pressoché completo e così è facile poter scegliere chi si ‘vuole’. E in Lunigiana la decenza è stata superata da tempo”.

Un modus operandi che si riflette anche nella gestione delle prenotazioni, secondo Salvadori: “Allora, ad Aula c’è un ambulatorio dove si devono fare i piccoli interventi operatori, una sala ambulatoriale. Di solito il giovedì se ne programmano 5 o 6, questo sarebbe il numero normale. Stranamente, però, quando si arriva a giovedì il sistema lunigianese li fa diventare 15 con gli inserimenti dell’ultimo minuto. Un malcostume che deve trovare una fine e presto perché le liste di attesa si allungano a dismisura mentre qualcuno, che ha evidentemente santi in paradiso, riesce a trovare spazio all’improvviso proprio lì in Lunigiana. E chi non è tanto fortunato e si mette in lista al Cup si vede scavalcato. Qualcuno può negare che sia così ma siamo pronti a denunciare tutto quanto a chi di dovere”.

Il segretario della Uil Fpl passa in rassegna poi le altre criticità della sanità lunigianese: “Al Punto di emergenza territoriale di Aulla sono 2 anni che chiediamo di mettere le telecamere e ancora non ci sono. Si tratta di una zona ad altissimo rischio, un’area di spaccio adiacente al Sert e non possiamo aspettare che succeda il fattaccio per intervenire. Inoltre i locali non sono a norma per erogare un’assistenza adeguata. L’Assistenza domiciliare integrata (Adi) resta costantemente sotto organico e si rischia di non dare più assistenza domiciliare in varie realtà della Lunigiana: al momento mancano almeno 2 o 3 infermieri e i 5 in servizio non bastano fra ferie, assenze improvvise o 104. E invece di permettere agli infermieri Pet e Adi di usufruire di spazi più consoni al Punto di emergenza territoriali, le stesse stanze sono state assegnate a medici e consultori a discapito degli stessi pazienti che ora dovranno salire al terzo piano a piedi. Non c’è l’ascensore, che vorrebbero addirittura realizzare all’esterno quando già mancano le basilari scale antincendio. E’ assurdo”.

Problemi sollevati da tempo ma rimasti senza risposta: “L’azienda deve prendere atto che non si possono fare le nozze con i fichi secchi e che bisogna investire. Chiediamo alla nuova direttrice generale dell’Usl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, un incontro per capire cosa vuol fare della Lunigiana e del territorio e se gli va bene l’attuale gestione dirigenziale. Per noi – conclude Salvadori – è deficitaria e fa acqua da tutte le parti, mette a rischio lavoratori e pazienti”.

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