martedì 10 Dicembre 2024

Salvadori (Uil): al Pronto soccorso del Noa di Massa a rischio un cluster di Covid-19

“Altro che coincidenza. Al Pronto soccorso del Noa di Massa abbiamo un vero e proprio cluster di infezione Covid che rischia di allargarsi a macchia d’olio. Abbiamo la certezza che il numero di positivi sia già di 4 persone, quindi altri due dipendenti oltre al medico e all’infermiera di cui è già stata data notizia. Ma il numero potrebbe essere molto più alto: a oggi non lo sappiamo soltanto perché la Asl si rifiuta di fare i tamponi al personale infermieristico che non presenza sintomi e questo potrebbe creare una diffusione del contagio incontrollabile”. Non usa mezzi termini il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, che ora chiede alla direzione dell’azienda sanitaria di effettuare le verifiche su tutto il personale del Pronto soccorso, almeno a quello che era in turno quella notte in cui c’era anche il medico, sintomatico, poi risultato positivo.

Salvadori rilancia l’appello che gli stessi infermieri nostri iscritti del pronto soccorso hanno mandato all’azienda: “A seguito dei casi di positività al Covid-19 verificatosi in questi ultimi giorni al personale infermieristico, Oss e medico del Pronto soccorso del Noa siamo a chiedere l’esecuzione di tamponi nasofaringei per garantire la salute dei pazienti e del personale. Ma a questa richiesta l’Asl ha fatto orecchie da mercante – afferma – Dice che farà i tamponi soltanto a 10 dipendenti in servizio quella notte, ma nell’arco di 10 o 15 giorni. Quindi nel frattempo tutti gli altri restano a lavoro e non c’è alcuna garanzia che l’infezione da Covid-19 sia arrivata dall’esterno. E’ quindi possibile che qualche infermiere sia già contagiato, asintomatico, in servizio. Se poi i pazienti che afferiscono al pronto soccorso vengono smistati nei reparti per le analisi e le verifiche del caso possono diventare a loro volta veicoli di diffusione del contagio a macchia d’olio fra utenti e lavoratori”.

Questa la richiesta del segretario della Uil Fpl: “Servono tamponi, immediati, a tutti i lavoratori del Pronto soccorso, soprattutto agli asintomatici che non hanno febbre o altri sintomi. Come d’altronde prevedono le disposizioni normative nazionali e regionali: chi è entrato in contatto con un caso confermato o anche solo probabile deve essere segnalato all’Usl che farà le opportune valutazioni e prenderà le misure più opportune, dall’isolamento al tampone. Dobbiamo contenere la diffusione del Covid o ci ritroveremo nella situazione di pochi mesi fa. Inoltre i test immediati sono una garanzia per gli stessi cittadini che hanno bisogno del Pronto soccorso”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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